martedì 20 dicembre 2016

Giorgetti, Fi e le cave


Oggi per Vvox.it firmo un approfondimento che contiene alcuni risvolti politicamente eclatanti rispetto al tema del riordino del territorio e delle cave del Veneto. Massimo Giorgetti (nel riquadro), vicepresidente del consiglio regionale in quota Fi ha tranquillamente ammesso di avere ricevuto finanziamenti da una società, la Adige Bitumi, che ha accordi strategici in essere con la Regione. Sarà interessante capire come le altre forze in consiglio valuteranno questa novità. Frattanto lo stesso Giorgetti, sempre nello stesso servizio ha avuto parole molto dure per i consiglieri regionali Andrea Zanoni del Pd e Patrizia Bartelle del M5S. Il primo ha infilzato la sua maggioranza con due note al vetriolo pubblicate il 10 dicembre ed il 18 sempre di questo mese. Bartelle, riferendosi alla novità introdotta dal centrodestra in tema di deregulation estrattiva aveva parlato di «proposta mafiogena».

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lunedì 12 dicembre 2016

Veneto e scempi ambientali: una apocalisse silenziosa


Chi ricorda le polemiche al vetriolo che investirono l'ex governatore azzurro Giancarlo Galan poco prima che quest'ultimo nel 2010 mollasse la presidenza della Regione Veneto? Chi ricorda, tra il 2009 e il 2010, la lotta feroce che a palazzo Ferro Fini venne combattuta attorno all'articolo 38 del Piano Territoriale Regionale di Coordinamento, il Ptrc, che sottraeva ai comuni la potestà urbanistiche delle aree strategiche ai fini dei trasporti? Nel silenzio rumoroso della baraonda referendaria la Lega Nord, che comanda in Regione Veneto col governatore Luca Zaia, sta riproponendo lo stesso cliché usato ideato da Galan e dai suoi sodali. Un primo antipasto di questo intendimento era stato cucinato già nel 2013, durante il primo governatorato di Zaia. Ora il suo esecutivo si spinge oltre, nascondendo una deroga monstre, nelle mutande della finanziaria al vaglio dell'aula: una deroga cui ne segue un'altra altrettanto mostruosa sulle cave. A differenza del 2009 però la politica, le minoranze agguerrite e la società civile tacciono. Tutti zitti, tutti allineati, con qualche meritoria eccezione. Ma il manovratore stavolta è stato assai più abile a sopire il silenzio: e questo è il vero volto della Lega. Si schiera giustamente contro il no al referendum costituzionale, ma per arrogarsi il diritto di preparare le stesse vergogne in salsa regionale. Alvaro vitali interpretando Pierino una volta disse: «invertendo le chiappe il prodotto non cambia».

Marco Milioni

sabato 26 novembre 2016

Lingua veneta: magnar, bevar e far de conto


«La lingua veneta non è secondaria rispetto alla lingua italiana. Rappresenta un'eredità della nostra storia ma, come lingua viva e ancora largamente parlata, ha anche funzioni sociali importanti, tra cui l'individuazione più immediata e diretta di luoghi, realtà urbanistiche e paesaggistiche. Anche la toponomastica, dando spazio agli usi linguistici locali, contribuisce quindi a rafforzare il concetto di identità veneta». Così parlò l'assessore alla identità veneta Cristiano Corazzari alla fine di ottobre. E l'uomo, descrivendo l'iter che a breve dovrebbe consentire ai cartelli stradali di fregiarsi della toponomastica bilingue come in Friuli, riesce a dire cose condivisibili pur avendo torto.

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venerdì 11 novembre 2016

Il dilemma di Delrio


C'è anche un vero e proprio dilemma di coscienza tra i dubbi che in questi giorni starebbero attanagliando il ministro dei trasporti, il democratico Graziano Delrio. Ne parlo diffusamente su Vvox.it di oggi in un servizio in cui viene dato spazio anche al professor Stefano Boato e al giornalista Giorgio Meletti. Il primo mette in relazione proprio il bivio cui si trova di fronte Delrio rispetto al tema veneziano delle grandi navi. Meletti dal canto suo fornisce un prezioso spunto di riflessione sulla micidiale partita in corso sulla Pedemontana veneta.

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domenica 6 novembre 2016

Pfas, l'Isde rilancia sulla criticità della situazione del Veneto


«Un centinaio di persone ha stipato nella mattinata di sabato 28 ottobre 2016 l'aula magna della sede dell'Ordine provinciale dei medici di Vicenza, che ha ospitato la prima edizione della giornata medica vicentina dedicata agli interferenti endocrini e ai composti perfluoroalchilici, più noti come Pfas». Sono queste le prime parole di una lunga nota pubblicata ieri dal dottor Vincenzo Cordiano (in foto), responsabile provinciale per Vicenza di Isde-Medici dell'ambiente. Nei fatti il dispaccio diramato ieri dall'Isde costituisce un nuovo capitolo della interminabile querelle cui il mondo ambientalista veneto e nazionale ha dato vita in risposta alle lacune che gli stessi ambientalisti attribuiscono alla Regione Veneto, accusata di avere tenuto nella vicenda Pfas (i Pfas sono i temuti derivati del fluoro), un comportamento inadeguato, al limite dell'omissivo.

Non è un caso infatti che proprio la Regione Veneto il giorno 28 ottobre, la data scelta da Isde per il suo convegno, aveva diramato un comunicato in cui si annunciava uno studio nel quale si minimizzavano gli allarmi lanciati da Isde ed Enea in relazione ad un presunto aumento di determinate patologie nel Veneto centrale. Dopo la mossa della Regione però la polemica è divampata ancora una volta. I motivi sono principalmente due. Da una parte l'amministrazione capitanata dal leghista Luca Zaia, è stata messa nel mirino per non avere reso pubblico lo studio che sostanziava gli assunti contenuti nel comunicato, ripresi ampiamente sulla stampa. Dall'altra l'esecutivo veneto è stato infilzato immediatamente dalla galassia ecologista, ma non solo da quella, per aver tralasciato, almeno in prima battuta, l'incidenza sulla salute dei Pfas, anche per patologie gravi ma non cancerogene.

Frattanto però fra gli addetti ai lavori, ma anche tra le persone maggiormente interessate, sta circolando un approfondimento pubblicato sul bollettino dell'università americana di Harvard, una delle più prestigiose al mondo. L'articolo, che accende i riflettori sulla pervasività dell'inquinamento dei derivati del fluoro negli Usa, mette in correlazione diretta «l'alto livello di composti fluorinati» con cancro e disfunzioni ormonali.

Marco Milioni

domenica 23 ottobre 2016

Project financing veneto, è l'ora degli spettri erariali



(m.m.) Secondo la Nuova Venezia, in edicola oggi, la Regione Veneto potrebbe rischiare una ecatombe finanziaria (con tutto ciò che ne consegue in termini di possibili danni erariali) in ragione dei project financing dell'era Galan che languono da mesi in una sorta di limbo indefinito, nell'ambito del quale non sarebbe mai giunta né una vera bocciatura né un reale via libera. Ma come mai? Secondo una analisi molto interessante che porta la firma del noto giornalista Renzo Mazzaro pubblicata alle pagine 12 e 13, i guai di Palazzo Balbi potrebbero arrivare a causa di una sentenza del Tar Molise che punisce quella amministrazione regionale in ragione della estrema lentezza con la quale sta vagliando un grande progetto autostradale. Si tratta di una prospettiva da vagliare con attenzione e che va ricollegata alla legge regionale varata dal consiglio nell'estate del 2015. I motivi per cui il governatore leghista Luca Zaia volle approvarla in fretta e furia ora, per chi all'epoca avesse avuto dei dubbi, si comprendono un po' meglio. Come si comprendono anche i timori che già si stanno moltiplicando tra i consiglieri che allora la votarono. Ansie che si sommano allo stato precomatoso che sta interessando anche la regina del project financing veneto, ovvero la Spv. Sul tappeto tra l'altro rimangono i nodi irrisolti della Valdastico Nord e della Tav lungo l'asse Verona, Vicenza, Padova. Il che rende bene l'idea di come sia stata sciagurata negli anni la pianificazione infrastrutturale del Veneto.

giovedì 6 ottobre 2016

Il treno delle Dolomiti, tra sogno e realtà


(m.m.) Questo pomeriggio Vvox.it affronta il tema, tormentato ormai, dell'agognato treno delle Dolomiti. Si tratta di un'opera acclamata da molti ma che non è riuscita sino ad oggi a trovare una sua strada. Nel servizio che firmo oggi ho provato ad aggiungere alcuni stimoli al dibattito in corso sperando che possano essere d'aiuto.

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Covepa e Zanoni: dalla Corte dei conti ennesimo macigno sulla Spv


(m.m.) «Abbiamo appreso anzitutto che Cassa depositi e prestiti, di fatto, ha deciso di sfilarsi dalla partita: ovvero non sarà garante di ultima istanza né soggetto asseverante rispetto al nuovo piano economico-finanziario che il proponente dell'opera, la Sis, avrebbe concordato con il commissario alla Spv Silvano Vernizzi». È questo uno dei passaggi di una breve nota diramata questo pomeriggio nella quale il Covepa celebra il de profundis della Superstrada Pedemontana Veneta.

Si tratta di un convincimento maturato dopo mezzodì quando a Roma la Corte dei conti, nella sezione per il controllo sulle amministrazioni pubbliche, ha tenuto quella che dovrebbe essere l'ultima udienza sul dossier che riguarda la contestatissima superstrada in costruzione tra Montecchio Vicentino e Spresiano nella Marca: 94 kilometri lungo i quali scorre il vetriolo del Covepa, il coordinamento che si batte contro il tracciato e che da anni denuncia opacità ed incongruenze sia sul piano progettuale, che ambientale che amministrativo. «Abbiamo altresì appreso dalla magistratura erariale - si legge nel dispaccio - che l'onere di sostenere eventuali ricavi mancati patiti dal privato è un gravame in capo alla Regione Veneto. Rispetto a questa incombenza abbiamo assistito anche ad un agghiacciante battibecco tra il legale rappresentante di Sis ingegner Claudio Dogliani e il Commissario Vernizzi, che pur incalzato in tal senso dal relatore della sezione della Corte dottor Antonio Mezzera, ha cercato, senza molto successo, di negare un addebito che noi comitati muoviamo da anni».

Nella nota vergata dal portavoce Massimo Follesa si spiega anche che Cassa depositi e prestiti nonché Bei, due soggetti che a vario titolo erano stati interpellati per fornire copertura finanziaria o garanzie varie al progetto si sarebbero tirate indietro (opzione mai presa in considerazione dalla giunta regionale veneta guidata dal leghista Luca Zaia) sulla scorta di analisi economiche preventive per nulla confortanti. Si tratta in gran parte degli stessi timori palesati dal consigliere regionale veneto del Pd Andrea Zanoni ed apparsi pochi istanti fa sul portale dell'agenzia di stampa della Regione Veneto.

mercoledì 28 settembre 2016

Pfas, conto amaro in bolletta


L'amministrazione di Montagnana nel Padovano ha recentemente ribadito l'obbligo per i proprietari dei pozzi di provvedere a proprie spese per le analisi al fine di rilevare la presenza da Pfas, i pericolosi derivati del fluoro provenienti dal comprensorio chimico dell'Agno-Chiampo. Lo spiega in pagina 35 Il Mattino di Padova in edicola oggi con un dettagliato servizio di Nicola Cesaro.

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martedì 27 settembre 2016

Treviso, maretta tra giunta e Unindustria sulle modifiche al piano regolatore


(m.m.) C'è maretta a Treviso per quanto riguarda le modifiche al Piano regolatore propugnate dalla giunta guidata dal democratico Giovanni Manildo (in foto). Gli industriali della Marca contestano la eccessiva discrezionalità delle novità introdotte in materia di autorizzazioni alle lottizzazioni. E descrivono una amministrazione esposta, a loro giudizio, oltremodo al contenzioso. Ne parlo su Vvox.it di oggi.

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domenica 25 settembre 2016

Bizzarrie pedemontane


Quando alcuni giorni fa si è diffusa la notizia «della molotov ritrovata ad Altivole» in un cantiere della Pedemontana Veneta Spv i commenti sull'episodio si sono moltiplicati. Tra coloro che hanno stigmatizzato l'episodio ci sono gli attivisti del Covepa che da anni osteggiano l'opera. «Il nostro coordinamento - ha precisato a più riprese il portavoce Massimo Follesa - respinge e condanna ogni provocazione poiché pratica e lotta con metodi non violenti, promuove e sostiene ricorsi e azioni legali utilizzando gli strumenti istituzionali». Sui social media però la notizia continua a far discutere anche perché cade in un momento particolare giacché i privati incaricati di realizzare l'infrastruttura, sono alla disperata ricerca del miliardo e mezzo necessario per finanziare i lavori.

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Consumo di suolo e villa Pullé, l'appello di Salviamoilpesaggio.it


(m.m.) I dati impietosi dell'Ispra in tema di costi dovuti al consumo di suolo e lo stato di abbandono di villa Pullé nel Veronese hanno fatto da apertura oggi sul portale nazionale di Salviamoilpaesaggio.it. Nel primo caso nell'approfondimento curato dal forum ambientalista si spiega che «la impermeabilizzazione causa una perdita di servizi naturali che paghiamo, oltre che in salute, anche in termini economici». Si cita appunto l'istituto Ispra nel suo rapporto 2016 che in tema di consumo del suolo parla esplicitamente di fenomeno che non accenna a ridursi e che genera costi intrinseci che sono sottostimati o trascurati e che ribaltano «la convenienza delle scelte urbanistiche dal ritorno economico solo nel breve termine». Di tenore di verso invece è l'accorato appello che Daria Ferrari, coordinatrice per Verona di Salviamo il paesaggio, lancia per villa Pullé che descrive in  «vergognose condizioni di manutenzione».

giovedì 22 settembre 2016

A Dobbiaco i «Colloqui» per un futuro ad energia solare


Dal 30 settembre al 2 ottobre la città a Dobbiaco in provincia di Bolzano ospita «Coloqui: Volere e dovere sulla strada verso l’era solare» il laboratorio d’idee per una svolta ecologica. Lo riferisce il magazine Altraeconomia.it  che parla di un incontro tra «attivisti per i diritti umani e degli animali, uomini e donne che lottano contro i cambiamenti climatici, imprenditori e dipendenti pubblici al servizio del bene comune e tanti altri per interrogarsi sulle radici e sulle forme dell’impegno».

domenica 18 settembre 2016

La Pedemontana annaspa? Gli interrogativi sull'opera


(m.m.) Che tempi si preannunciano per la Spv? Tre giorni dopo il sit-in da parte degli attivisti del Covepa che contestano il tracciato della superstrada che connetterà Spresiano nel Trevigiano a Montecchio Maggiore nel Vicentino (sit-in con tanto di parapiglia testimoniato anche da una breve clip presente su Youtube), è lo stesso Covepa a spiegare che per l'opera di preannuncia una nuova bastonata da parte della Corte dei conti. Sul portale del coordinamento oggi pomeriggio infatti è stato pubblicato un post nel quale si citano ampi brani dell'ultima relazione che la magistratura erariale ha dedicato proprio alla Spv. E per i sostenitori del progetto non sono notizie confortanti. Anche perché i privati sono ancora a caccia dei finanziamenti, 1600 milioni di euro, necessari per portare a compimento una infrastruttura «ferma ad un quinto del programma lavori».

Pfas e malattie, su l'Arena il botta e risposta tra Isde e Regione


(m.m.) L'Arena di Verona di ieri ha pubblicato un lungo servizio a pagina 33. Nel quale si approfondisce la questione dell'aumento anomalo di malattie lungo il bacino e il sistema di falda afferente all'Agno Guà Fratta nelle province di Vicenza, Verona e Padova. La Regione Veneto ha ammesso che lungo quell'asta fluviale, nota per la contaminazione da Pfas, c'è un aumento anomalo di patologie di tipo diabetico, tiroideo e di tipo cardiaco. Un dato rilevato per la prima volta dall'Enea e dall'Isde con uno studio che fece clamore. Ma se Enea e Isde puntano i riflettori proprio contro i Pfas, invitando le autorità preposte ad effettuare altri studi per determinare un nesso che sulle prime si presenta probabile, la Regione Veneto appare più cauta. E proprio di questo botta e risposta dà conto su l'Arena Luca Fiorin che ha interpellato Mauro Saugo, responsabile del sistema epidemiologico regionale e Vincenzo Cordiano (in foto), responsabile Isde per Vicenza.

sabato 17 settembre 2016

Caso Pfas, gli strali di Marina Lecis


(m.m.) Questa mattina attorno alle nove Radio Vicenza ha mandato in onda un lungo approfondimento (disponibile su Youtube) curato da me che riguardava l'avvelenamento da derivati del fluoro, i cosiddetti Pfas, che ha colpito il Veneto centrale. Durante la trasmissione Vicenza Sette, condotta in studio da Francesco Brasco, è stato dato molto spazio ad una intervista a Marina Lecis, esperta di diritto ambientale che in qualità di consulente scientifico ha curato alcuni ricorsi davanti al giudice amministrativo ed ha contribuito a redigere anche la redazione di alcuni esposti in ambito penale. Lecis oltre a criticare le recenti scelte in tema di limiti per questi componenti industriali, limiti ritenuti troppo blandi, ha anche sparato ad alzo zero sulla situazione dell'inquinamento nell'Ovest Vicentino: spiegando in buona sostanza che i conferimenti che dagli impianti del comparto chimico-conciario della Valchiampo e della Valle Agno giungono sino al Fratta Gorzone a Cologna, per il tramite del collettore Arica, sforano ampiamente le soglie previste dalla legge. Lecis ha anche spiegato che le diluizioni con l'acqua dell'Adige per mezzo delle quali le concentrazioni vengono contenute sono fuori legge.

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domenica 4 settembre 2016

Pfas, tra Miteni e concia altre ombre sui controlli regionali


(m.m.) Il quotidiano Vvox.it pubblica oggi un mio approfondimento sulla questione Pfas. Nel sevizio si accendono i riflettori sui controlli relativi ai derivati del fluoro che potrebbero risultare assai annacquati per gli effetti di un provvedimento della Regione Veneto, singolarmente redatto sotto Ferragosto, il quale pare cozzare con le disposizioni nazionali. La tensione peraltro, quanto meno sul piano mediatico, è sul punto di schizzare ancora alle stelle giacché domani infatti alle 21,10 Presa diretta, il noto programma di inchiesta giornalistica di Rai Tre, affronterà anche il caso Miteni-Pfas. Si tratta di una decisione che giunge a quattro mesi esatti dall'8 maggio, giorno della manifestazione contro l'inquinamento organizzata proprio a Trissino e proprio davanti ai cancelli della Miteni (in foto).

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venerdì 2 settembre 2016

Caso Miteni, arriva Presa diretta


Lunedì 5 settembre su Presa diretta andrà in onda una puntata dedicata al caso della contaminazione da Pfas che ha interessato tutto il Veneto centrale. Lo riferisce il sito web della popolare trasmissione di approfondimento condotta da Riccardo Iacona appunto su Rai Tre sul quale si legge: «La storia di un inquinamento di massa che ha coinvolto un pezzo del nord Italia. L'inquinante... è entrato nella falda e poi nell'acqua potabile e ha messo a rischio l’ambiente e la salute di chi vive nelle province di Verona, Padova e Vicenza. Di chi è la responsabilità? E adesso chi pagherà la bonifica?». Nell'approfondimento si parlerà del caso Miteni e delle polemiche scaturite dopo gli allarmi lanciati sul territorio da gruppi ed associazioni.

martedì 16 agosto 2016

Del Rio: sì alla Spv, ma paghino i privati


(m.m.) Dalla Spv ai nodi infrastrutturali del Veneto passando per i buoni rapporti col governatore leghista Luca Zaia: sono questi i principali temi toccati da una lunga intervista rilasciata dal ministro dei trasporti, il democratico Graziano Delrio (in foto), a Filippo Tosatto. Nell'intervista, che è stata pubblicata ieri su La Nuova Venezia a pagina 9 il responsabile del dicastero delle infrastrutture conferma che il governo non è contrario alla Pedemontana a patto che siano i privati, come previsto dalla convenzione, ad accollarsi l'onere finanziario dell'opera...

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mercoledì 27 luglio 2016

Spv, la grande abbuffata


(m.m.) Oggi Vvox.it pubblica un mio approfondimento in tema di Spv. Spero che si tratti di un'occasione utile a chi non vuole sciropparsi le idiozie pro Pedemontana in dosi da Mose diffuse durante gli ultimi giorni dalla stampa veneta... a giornali unificati si intende. Sarebbe troppo facile ironizzare, dopo averci scritto un libro e mezzo e una marea di articoli, con argomenti del tipo "l'avevo detto era solo una enorme quanto misera abbuffata". Ma di fronte a colleghi, rappresentanti delle categorie, sindacalisti e politici più o meno spiaggiati, che come unico argomento hanno speso il concetto per cui "va fatta e basta", qualche betoniera di merda e un bagno di umiltà non farebbe male. La prossima mi occuperò invece dei cattedratici a gettone, baroni, baronetti e sottocuochi universitari che hanno benedetto il progetto senza uno straccio di cognizione scientifica degna di questo nome... Sfinteri cordiali...

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Spv, Mangiaterra mangia la polvere


«Ci mancherebbe solo che la Pedemontana finisse nel lungo elenco delle incompiute. Allora sì che sarebbe un disastro, economico e persino ambientale. Questa opera s'ha da fare». Comuncia così un lungo editoriale pubblicato ieri su Corriereveneto.it a firma di Sandro Mangiaterra. E solo da uno con un cognome del genere poteva venire fuori un elzeviro del genere: un mix di luoghi comuni e verità non dette a sostegno di lobby e interessi particolari in salsa così banale da stupire persino chi ben sa che il Corveneto, come il GdV del resto, è sempre stato schierato pro Spv. Mangiaterra però con sano sprezzo del ridicolo chiude il suo commento così: «la Pedemontana è l'asse su cui cominciare a costruire il Veneto del futuro. Per carità, evitiamo che si trasformi in un flop, o peggio in un nuovo scandalo». Non me ne voglia il Mangiaterra ma la Spv è già uno scandalo. E se il Veneto deve cominciare a costruire il suo futuro partendo da un debito occulto quale è la Pedemontana, mister Zaia e i veneti con lui, è meglio che tocchino ferro. Peraltro stiamo parlando di quelle infrastrutture costruite in project financing che secondo Renato Chisso nel 2015 avrebbero reso il Veneto come la Baviera. Chissà se Chisso nel 2015 avrà potuto verificare, dal carcere, la sua previsione.

domenica 24 luglio 2016

Truppa d'asfalto


(m.m.) Un articolo pubblicato ieri da Il Fatto in cui veniva gettata un'ombra sinistra sulla condotta del governatore veneto, il leghista Luca Zaia e sul commissario governativo alla Spv Silvano Vernizzi, ha scatenato un putiferio sui media regionali. Le testate convocate ieri nella sede di Veneto strade, che ospita il Commissariato alla Pedemontana Veneta, hanno dato molto spazio alla replica di Vernizzi. Lasciando per un attimo da parte il tenore di qualche articolo sul quale molto c'è da dire, rimane una questione da chiarire. Come mai se il servizio de Il Fatto prende di mira in primis Zaia, quest'ultimo rimane in silenzio affidando de facto il controcanto ad un funzionario? Per chi vuol soddisfare un po' la sua curiosità potrebbe essere interessante leggere quanto riportato oggi nell'ordine da La Nuova Venezia, da Il Gazzettino, da Il Giornale di Vicenza, nonché da Il Corriere del Veneto. Su Il Fatto di oggi peraltro, sempre sulla stessa vicenda è andato in scena un gustosissimo botta e risposta proprio tra Vernizzi e gli autori del servizio tanto contestato, ovvero Giorgio Meletti e Davide Vecchi. Il commissario ne è uscito a pezzi. Frattanto Alessandra Moretti, che aveva gridato al complotto contro la Spv in un bizzarro asse con la Lega tace. Da ambienti governativi filtra l'indiscrezione che sia dall'estetista...

sabato 23 luglio 2016

Spv, farsa e tragedia


Oggi Il Fatto in pagina 15 a firma Giorgio Meletti e Davide Vecchi pubblica una analisi impietosa sulla vicenda Spv. Al di là degli interessantissimi quanto clamorosamente inediti retroscena bancari, la partita progettuale e finanziaria era tristemente nota, anche se poco nota al grande pubblico. In questa cornice torna utile rammentare che dopo il burrascoso incontro pubblico organizzato dal comune di Cassola nel 2012 in tema di Pedemontana, sul mio blog posi, tra le altre, alcuni dubbi sul fatto che Sis ancora non avesse reso noto o depositato il closing bancario sull'opera... Rispetto a quei dubbi non ottenni mai alcun chiarimento. Sarebbe interessante capire se questa circostanza sarà adesso presa in esame dai dirigenti ministeriali che in queste ore stanno vagliando la pratica. E ancora, pur con limitati mezzi e con le poche carte che ebbimo modo di ottenere avevo provato a estrapolare, a mo' di conto della serva, "l'overall income" potenzialmente generato dai pedaggi di una Spv a regime. In un mio approfondimento-retroscena pubblicato nel gennaio 2014 sempre sul mio blog non andai distantissimo (parlai di 15-18 miliardi), dalle conclusioni tratte da Meletti e Vecchi su Il Fatto. I quali con un impatto ben più devastante del sottoscritto, corroborerebbero il loro assunto citando le stime formulate da due pesi massimi come Cdp e Bei. Fa piacere che una testata nazionale si occupi del caso. Ora vediamo come reagirà la classe dirigente regionale. E vediamo se la magistratura batterà un colpo. Rimane il rimpianto che se su Spv la quasi totale maggioranza della grande stampa italiana e la quasi totalità della stampa regionale avessero tenuto una condotta meno partigiana e meno accomodante verso l'opera forse questa disgrazia la si sarebbe potuta evitare. Per di più proprio nel mio post del 2014 elencavo a quali rischi veniva esposta la Regione. Nonostante tali e tanti avvertimenti e nonostante una Corte dei conti li abbia messi tutti nero su bianco con tanto di pezze d'appoggio una politica ed una alta burocrazia incoscienti e moralmente colpevoli, salvo qualche eccezione, preferiscono la strada della complicità o del silenzio.

Marco Milioni

venerdì 22 luglio 2016

La Pedemontana di Zaia in formato Ladylike


Il Corriere del Veneto, il GdV in questi giorni si sono soffermati ostinatamente nel descrivere come «una impasse» la situazione di stallo che da mesi colpisce Sis, il colosso piemontese delle costruzioni che in regime di iniziativa privata, con tutto ciò che comporta la cosa in termini di rischio di impresa, ha il compito di realizzare la Pedemontana Veneta...

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giovedì 21 luglio 2016

Miteni, i dubbi del ministero anche sulla produzione recente

(m.m.) «A noi non risulta un contaminante rilevante disperso nell'aria atmosferica ma parte dello studio riguarda anche cento lavoratori, cento operatori della Miteni, soprattutto i 73 a diretto contatto con i reparti produttivi. Credo, da una parte, che questi siano soggetti da mettere in protezione immediatamente rispetto al resto della popolazione perché hanno un'esposizione chiaramente massiva e continuata nel tempo; dall'altra, questi soggetti rappresentano casi di studio fondamentali per riuscire a capire quali siano gli eventuali effetti sulla salute». Sono queste le parole usate da Raniero Guerra, Direttore generale della direzione prevenzione sanitaria presso il Ministero della salute, durante l'audizione del 6 luglio davanti la Commissione ecomafie. Oggetto della discussione? Il caso Pfas.

Durante la giornata di ieri infatti i verbali della seduta sono stati messi a disposizione dei membri della commissione. Da quegli atti non si evince solo l'altissimo rischio cui sarebbero state sottoposte le maestranze della trissinese Miteni. Ma dallo stesso Guerra viene anche rimarcato il fatto che esistono forti rischi anche in relazione alla attuale produzione di Pfas oggi in carico: si tratta delle cosiddette sostanze a catena molecolare corta che secondo la società vicentina non pongono problemi. L'alto dirigente ministeriale però è di tutt'altro avviso allorquando parla di uno studio spagnolo il quale ha «dimostrato un accumulo di Pfas a catena corta in fegato, polmoni, ossa, rene e cervello su materiale autoptico derivato da una settantina di cadaveri. Anche in questo caso, quindi, c'è un'evidenza crescente del problema, ma non ancora definitiva e, soprattutto, non dose-collegata. In questo caso, infatti, non ci viene ancora permesso di stabilire un nesso quantitativo e un valore soglia».

Nelle 36 pagine di verbalizzazione poi c'è un altro passaggio importante nel quale lo stesso Guerra parla dei timori sulla qualità dell'acqua potabile nonché sui cibi: «Tutta l'acqua generata e utilizzabile in loco deve essere trattata... Abbiamo con la regione Veneto raccomandato fortemente di limitare l'approvvigionamento idrico da quelle zone: questo è ovvio. Ci preoccupa molto anche la questione relativa alla matrice alimentare. Ci sono delle evidenze sull'inquinamento delle uova di gabbiano fatte alla foce del Po, ma noi non mangiamo uova di gabbiano, per cui stiamo cercando di capire se questo tipo di contaminazione si estenda in maniera massiccia».

mercoledì 20 luglio 2016

Nozze di Cana, Luca Zaia in Moretti: officiante il Vescovi di Pedemontana


Le peggiori porcate, quelle per cui politica, finanza e alta burocrazia, camminano a braccetto, si fanno d'estate. Quando la gente è al mare. Con un mix di pelosa ipocrisia e faccia di bronzo d'ordinanza il governatore Pr del Veneto, il leghista doroteo Luca Zaia, convolando a nozze col suo alter ego in ceretta Alessandra Moretti, capogruppo regionale del Pd, officiati da sua eccellenza reverendissima legato di Confindustria Antonio Vescovi (numero uno dei costruttori vicentini), in un sinuosissimo menage a trois, hanno chiesto a mamma Stato, il tanto vituperato Stato, quello di Roma ladrona, cioè a Cassa depositi e prestiti, di farsi da garante per la emissione di bond, circa 1,6 miliardi di euro, affinché eventuali investitori privati siano pronti ad entrare nella partita Spv che per il privato in realtà ha un interesse quasi nullo...

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domenica 10 luglio 2016

Ambiente e banche: le dure critiche alla procura berica


(m.m.) Oggi Vvox.it pubblica un mio approfondimento relativo alla manifestazione di carattere regionale che si terrà domattina dalle 10.oo alle 12.oo sotto il tribunale di Vicenza. Nonostante i toni degli organizzatori, ovvero del M5S, siano pacati, ormai comincia a trasparire una certa insofferenza per come la procura berica negli anni ha gestito i dossier più scottanti: da Borgo Berga al caso Pfas, dalla Popolare di Vicenza per rimanere al cartellone. Però molto si potrebbe dire anche sul caso Ponte Alto, sull'affaire Cis, sull'affaire Aim-Marghera per andare sempre più a ritroso nel tempo sino alla vicenda Hotel De La Ville e Pomari... E chi più ne ha più ne metta. C'è un fiume carsico di anomalie e di improvvide stranezze che ha caratterizzato gli ultimi vent'anni per quanto riguarda l'amministrazione della giustizia a Vicenza. Il rovescio della Popolare di Vicenza, il duro j'accuse di Adusbef e le rivelazioni dell'ex Gip Cecilia Carreri potrebbero contribuire a fare un po' di chiarezza rispetto ad una situazione ambientale oggettivamente poco felice.

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giovedì 23 giugno 2016

Caso Abano, le ombre della mafia


Sulla vicenda che stamani ha portato all'arresto clamoroso di Luca Claudio (noto ai suoi aficionados come il Lorenzo Lamas degli euganei), primo cittadino appena rieletto di Abano Terme nel Padovano, si staglia anche l'ombra di possibili connessioni con ambienti mafiosi. Lo spiega il portale on-line de Il Mattino di Padova in una analisi di ben 12 pagine: «Variazioni di destinazione d'uso dei terreni e aumento delle cubature: strumenti amministrativi in grado di generare operazioni da milioni di euro. Con il sospetto - così si legge - di legami con la malavita organizzata: due società hanno operato nel bacino termale e si sono contraddistinte per una gestione quantomeno sospetta. Acquistano terreni, iniziano a costruire, raccolgono risorse con fidejussioni per proseguire i lavori e poi - si legge ancora su Il Mattino - non rispettano i vincoli pubblici oppure provano a trattare per modificare le caratteristiche del progetto. Improvvisamente falliscono e chi le gestisce se ne va con i soldi. La truffa riconduce quasi sempre alla Campania o alla Sicilia. Giri d'affari oscuri, inseriti in una interrogazione parlamentare redatta dal deputato del Pd Alessandro Naccarato e divenuta materiale allo studio dell'Antimafia».

Marco Milioni

martedì 14 giugno 2016

Miteni, su Vvox parla l'ad Antonio Nardone


Oggi Vvox.it pubblica un mio servizio in cui si dà conto del punto di vista della Miteni rispetto al caso Pfas. Per il prosieguo del dibattito, anzitutto da un punto di vista della prospettiva con cui viene concepito il modo di fare impresa, è interessante confrontare il punto di vista dell'ad dell'azienda trissinese Antonio Nardone (nel riquadro) con quello di due esponenti del consiglio regionale del Veneto come Cristina Guarda (lista Moretti) e Jacopo Berti (M5S) che il giorno 8 maggio durante un sit-in davanti all'industria chimica vicentina parlarono espressamente di priorità delle ragioni ambientali su quelle industriali.

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martedì 31 maggio 2016

Il caso Miteni visto dal suo amministratore delegato


«Anche in Italia già nel 2001 presentammo al ministro dell'Ambiente i dati e le informazioni sulla produzione di Pfas e negli anni successivi abbiamo dato il nostro contributo all’Istituto superiore di sanità in occasione di congressi internazionali e nel 2008 abbiamo condiviso la valutazione del rischio. Siamo a disposizione per portare questa nostra conoscenza nelle sedi istituzionali». È questo uno dei passaggi fondamentali di una lunga nota con cui l'amministratore delegato di Miteni Antonio Nardone spiega il suo punto di vista sul caso Pfas e sul coinvolgimento della società da lui rappresentata. Coinvolgimento che il manager respinge al mittente. Ne parla Vicenzapiu.com in un lungo servizio pubblicato ieri mattina.

venerdì 13 maggio 2016

Mercalli a Isola Vicentina: senza regole la finanza può creare un collasso ecologico planetario


(m.m.) «Piccole città e cambiamenti climatici». È questo il titolo scelto dal comune di Isola Vicentina e dallo Iuav di Venezia per l'incontro pubblico organizzato ieri sera proprio ad Isola al Teatro Marconi. L'evento, che ha registrato una grande affluenza di pubblico, ha visto come ospite principale il climatologo Luca Mercalli. Con lui c'erano anche Francesco Musco, direttore del corso di laurea magistrale in Pianificazione territoriale, urbanistica ed ambientale dell'Università Iuav di Venezia. E Piero Pelizzaro, consulente in materia di rischi climatici, nonché tra i titolari di Climalia, società specializzata nel settore.

L'evento, di cui ha parlato segnatamente Vicenzareport.it, è stato introdotto dal sindaco di Isola Francesco Enrico Gonzo. Il quale, come si legge sulla testata berica, spiega che l'amministrazione isolana abbia portato a compimento «un vero e proprio progetto di mappatura del territorio che consentirà a enti pubblici e privati di affrontare assieme i cambiamenti climatici anche nelle piccole città».

Mercalli dal canto suo, durante una prolusione durata un'oretta, è ritornato sui consueti cavalli di battaglia che lo hanno reso noto al grande pubblico anche per il programma Rai «Scala Mercalli». Tra i gli addebiti posti dal noto climatologo piemontese c'è pure quello della bassissima visibilità data dalla grande stampa ai temi del cambiamento climatico e dalle «gravi conseguenze sul piano sociale» che questi comportano. Allo stesso modo Mercalli ha puntato l'indice contro la grande finanza internazionale. Che per ammissione proprio di quest'ultima, sostiene l'esperto, in mancanza di regole rigorose fatte applicare dalle autorità preposte, sta creando le condizioni per un collasso ambientale che rischia di essere irreversibile. Durante la serata non sono mancati gli interventi da parte del pubblico, tra i quali ci sono anche quelli di coloro che hanno duramente criticato alcune grandi opere che sono in corso di realizzazione o di pianificazione nel Veneto, a partire dalla Pedemontana Veneta.

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martedì 10 maggio 2016

Un vademecum per il caso Miteni


Oggi Vvox.it pubblica un lungo approfondimento redatto dal sottoscritto nel quale ho cercato di dare al lettore una disamina il più possibile esaustiva, pur nell'ambito di una trattazione giornalistica, dello scandalo ambientale veneto conosciuto col nome di affaire Pfas-Miteni. In attesa che le istituzioni, magistratura, regione e ministero dell'ambiente in primis facciano le loro prime mosse, c'è da sperare che i veneti, indipendentemente da come la pensino, si approccino al problema in maniera informata.

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venerdì 6 maggio 2016

Pfas, boom di decessi In 30 anni: morti in 1.300


In trent'anni, quanto meno in alcune precise zone del Veneto, i Pfas avrebbero contribuito ad elevare il numero dei decessi, di quarantatré persone ogni dodici mesi. Un totale di 1300 morti in qualche modo «riconducibili a malattie cerebro-vascolari, cardio-vascolari, diabete e tumore del rene, favorite dall'inquinamento» da perfluorati nelle acque di falda e in quelle superficiali. Sono queste lo conclusioni di uno studio presentato ieri a Roma dall'Enea e dall'Isde-Medici per l'ambiente. Uno studio del quale parla nel dettaglio l'Arena in edicola oggi con un servizio a firma di Luca Fiorin. Nel medesimo servizio si sottolinea che  a partire dal 2011 per andare poi a ritroso nel tempo gli specialisti hanno indagato «i numeri e le cause dei decessi registrati tra i 144mila cittadini residenti nell'area composta dai ventiquattro comuni del Veronese, Vicentino e del Padovano».

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mercoledì 4 maggio 2016

I quotidiani e la Miteni


Il Giornale di Vicenza foglio di proprietà della Confindustria berica noto anche come GdV, pubblica oggi a pagina 13 un servizio firmato da Matteo Carollo nel quale si dà conto di uno studio sulla presenza delle sostanze Pfas nei lavoratori della industria chimica Miteni. Secondo tale studio, datato 2002-2007, queste sostanze, al centro di un infuocato dibattito pubblico, pur presenti in quantità esorbitanti nei lavoratori non avrebbero, sino ad ora, causato «nessun malato».

Il quotidiano di via Fermi però non riporta che l'autore della ricerca, il professore Giovanni Costa, è anche medico della Miteni. Allo stesso tempo il servizio non spiega da chi sia stato finanziato lo studio medesimo. Ora senza nulla togliere alla chiara fama del professor Costa, tra i cardini del metodo scientifico c'è la trasparenza nella diffusione delle informazioni e la possibilità di confutare in contraddittorio qualsiasi tipo di assunto.

Con buona pace del GdV l'autore ignora, od omette intenzionalmente (tertium non datur), i rapporti in essere o intercorsi tra l'estensore della ricerca e l'azienda chimica. La stessa leggerezza per vero l'hanno commessa anche i quotidiani veneti del Gruppo l'Espresso. Il che ad ogni buon conto arreca un nocumento grave, in termini di completezza dell'informazione, al lettore: per carità, nulla di irreparabile. Basterà che nel giro d'un quarantott'ore il giornale diretto da Ario Gervasutti pubblichi un secondo servizio in cui, riferendosi a quello firmato da Carollo, espliciti chiaramente ciò che non è stato scritto oggi. Più bello ancora sarebbe che la nuova puntata fosse pubblicata anche sul sito della testata allegando la versione integrale del lavoro del professor Costa. Assai grave invece sarebbe se ciò non avvenisse. I motivi, pure quelli di natura deontologica, sono facilmente comprensibili da chiunque. Anche dal più acerbo dei cronisti. Anche dal più sprovveduto degli addetti stampa...

Marco Milioni

venerdì 1 aprile 2016

Caso A31 sud, si va verso il processo: Confindustria tace

Il rinvio a giudizio per il caso Valdastico sud, meglio nota come Vicenza Rovigo, è alle porte. Ne parla Il Giornale di Vicenza di oggi in pagina 7. Più precisamente la Dda di Venezia chiede il giudizio, tra gli altri, per il tycoon Antonio Beltrame, amministratore delegato della omonima acciaieria vicentina. Chiesto il processo anche per Luigi Persegato, all'epoca dei fatti amministratore unico della patavina Coseco e cognato dell'ex governatore veneto azzurro Giancarlo Galan. Il quotidiano berico omette però la parentela del Persegato. Sulla cui ditta incombono peraltro stranissime ombre. L'udienza preliminare avanti il tribunale di Venezia è fissata il 15 aprile. Tuttavia, al di là delle questioni di cronaca giudiziaria si pone un problema etico politico non da poco. Anzitutto perché oggi sarebbe stata auspicabile una dura presa di posizione di Confindustria verso gli iscritti e verso le imprese associate che in tema di ambiente e legalità si muovono senza rispetto per i valori più elementari. E tant'è che questo silenzio si perpetua da mesi. È avvenuto, tra le altre, col caso Mose, col caso Maltauro-Expo, col caso BpVi-Zigliotto, per non parlare della vicenda Vittadello. Confindustria Veneto tace ed acconsente. E non è un bel vedere per la regione. Nel mondo imprenditoriale in primis, l'affaire Guidi lo dimostra, occorre una dose di pulizia equivalente a quella da cavallo necessaria per ripulire un comparto politico amministrativo ridotto alla medesima melmaia.

martedì 15 marzo 2016

Caso Anas-Vittadello, il M5S: stop alle imprese sotto indagine

«Già nell'ottobre ottobre 2015, a seguito del blitz della guardia di finanza e delle numerose ordinanze di custodia cautelare emesse nell'ambito dell'operazione Dama nera, avevamo chiesto, con i miei colleghi del Veneto, al presidente del consiglio Matteo Renzi e ai ministri Delrio e Alfano di avviare iniziative volte all'immediata sospensione degli appalti dell'Anas in carico alle aziende sottoposte a indagini» dichiara il deputato Emanuele Cozzolino del M5S in una nota diramata ieri.

«Ora che le accuse sono confermate e sono scattati gli arresti - puntualizza il deputato -rinnoviamo a gran voce la nostra richiesta». Tra gli arrestati, spiegano ancora i Cinque Stelle, figura Sergio Vittadello della Intercantieri Vittadello Spa di Limena, la quale ha già realizzato numerose opere; ed è aggiudicataria di altre, in fase di realizzazione «come il nuovo Centro congressi di Padova - precisa il deputato e compagno di partito padovano Marco Brugnerotto - ma moltissime sono le società controllate della galassia Vittadello». L'azienda di Limena, questo è il ragionamento dei Cinque stelle, farebbe parte, con una quota ben precisa, della compagine azionaria del Consorzio Venezia Nuova, il pool di imprese che sta costruendo il Mose. Ma esistono collegamenti anche con società protagoniste degli scandali relativi allo smaltimento dei rifiuti, ultimo quello materializzatosi nell'ambito dello scandalo conosciuto come Mafia capitale.

E non ultimo va anche segnalato un collegamento con l'affare Lagarina Hydro srl, società che intende realizzare nel Rodigino l'impianto idroelettrico nelle acque del fiume Adige, opera contestata da sindaci, associazioni e comitati per l'invasività e i danni che provocherà all'ambiente. Tutti questi intrecci, rimarca il M5S, in una con le condotte votate alla corruzione, non possono non costituire un dubbio sulla reale utilità pubblica di alcune delle opere realizzate e in fase di realizzazione. Gli illustri arresti dimostrano infatti che a fianco di un dichiarato interesse pubblico sta sempre un sempre crescente interesse personale. «In una situazione del genere riteniamo sia meglio fermarsi un attimo, procedendo con tutte le verifiche del caso, prima di posare anche un solo metro cubo di cemento. Verifica che chiediamo a gran voce anche al governatore veneto Luca Zaia» sottolinea il consigliere regionale veneto del M5S Manuel Brusco.

sabato 12 marzo 2016

Entrate al buio a Borgo Berga

(m.m.) Ieri su Il Giornale di Vicenza in pagina 27 è comparso un articolo interessante. Nel quale si racconta che l'Agenzia delle Entrate del centro storico prenderà in affitto nella cittadella di Borgo Berga una serie di grandi spazi perché quelli occupati in centro storico sono ormai vetusti. La cosa, diciamo così simpatica, che il quotidiano non scrive è che l'intero complesso di Borgo Berga, quello afferente il nuovo palazzo di giustizia è stato oggetto negli ultimi anni di una serie di esposti penali che hanno portato, tra mille prudenze, la procura a chiedere ed ottenere il sequestro di una parte di quel comparto (non quello che sarà occupato dal futuro affittuario). A questo punto la domanda nasce spontanea: ma le Entrate proprio quel complesso dovevano andare a scegliere? Non sanno che è possibile che proprio per gli effetti della indagine penale in corso quegli stabili potrebbero essere confiscati?

lunedì 29 febbraio 2016

Pfas, Berti chiama in causa Zaia: «Dov'è il governatore? Solo il M5S affronta l'emergenza»

I veterinari conoscono analisi non emerse, Brusco: «Le mostrino al M5S, gli unici che hanno il coraggio di divulgarle». Centinaia di migliaia di veneti sono stati esposti e continuano ad essere esposti ai Pfas, che ormai sono entrati nella catena alimentare. Ma la Regione tace e Zaia parla di tutto fuorché della salute dei veneti: a dirlo è il capogruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio regionale, Jacopo Berti, che in queste ore interviene ancora rispetto allo scandalo esploso la settimana passata.

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venerdì 5 febbraio 2016

Pedemontana, il punto in una intervista

Oggi Vicenzatoday.it mi ha intervistato alla luce delle novità giunte dalla Corte dei conti sulla vicenda Spv. Spero di essere riuscito a condensare i temi principali di una querelle che terrà banco nel Veneto per anni ed anni giacché polemiche ed incognite non mancano. Il tutto fra l'altro è destinato a ingigantirsi nel tempo, anche con le altre grandi opere in programma...

Marco Milioni