venerdì 27 aprile 2018

Pfas, Fazio: diatriba sui limiti? Cortina fumogena



(m.m.) «La diatriba sui cosiddetti limiti, che più correttamente vengono definiti livelli di performance, tra Regione Veneto e Ministero dell’Ambiente è solo un modo per gettare fumo negli occhi degli spettatori. I due partner ovvero il governatore leghista del Veneto Luca Zaia e il ministro dell'ambiente Luca Galletti si prestano ad una pantomima che serve ad oscurare le richieste di quanti lottano per un'acqua non inquinata visto che chiedere un qualunque limite accettabile per i Pfas nell'acqua potabile significa accettare che in essa siano presenti queste sostanze perfluorate che sono assai nocive». A parlare senza peli sulla lingua è il medico Giovanni Fazio (in foto), uno degli attivisti più noti del Cillsa, il comitato che ad Arzignano in provincia di Vicenza da anni sta ingaggiando una battaglia ad alzo zero per un ambiente più pulito. E sia che si parli di inquinanti derivati dalle lavorazioni della concia o dei derivati del floro alla base dell'affaire Miteni, Fazio ritiene che salute ed ecologia debbano rimanere una priorità». Peraltro l'attivista sulla querelle che da mesi coinvolge parlamento, governo, Istituto superiore di sanità e Regione Veneto e che una settimana fa ha distillato il suo ultimo capitolo, ha una idea precisa: considerandola alla stregua di un finto bersaglio.

LEGGI L'INTERA INTERVISTA A GIOVANNI FAZIO

lunedì 23 aprile 2018

Caso Miteni, nuova richiesta di sequestro


(m.m.) La documentazione elaborata in questi anni dall'amministrazione regionale del Veneto e dall'Istituto superiore di sanità parla chiaro. I Pfas immessi nell'ambiente ad opera della Miteni sono pericolosi per questo la fabbrica di Trissino nel Vicentino va sequestrata. A chiedere che l'autorità giudiziaria berica ponga i sigilli alla fabbrica della valle dell'Agno è stato stamani Giorgio Destro. L'avvocato padovano (in foto) infatti si è presentato oggi di buon'ora a Borgo Berga chiedendo ancora una volta un intervento dell'autorità giudiziaria, bissando così la richiesta già indirizzata alle toghe il 10 gennaio del 2017 la quale al momento, pur con una indagine in corso, non è stata accolta.

Detto in soldoni il legale invoca nuovamente il sequestro perché a suo dire non è mutata la situazione di pericolo già descritta nell'esposto dell'anno passato. In riferimento alla quale, in forza dell'articolo 328 del codice penale, si chiedeva fossero valutate possibili condotte omissive da parte di quei soggetti, assessorato all'ambiente e alla sanità della Regine Veneto, segreteria generale della Regione e provincia di Vicenza, che eventualmente si fossero dimostrati inerti rispetto ai propri doveri d'intervento: una fattispecie giuridica che rientra in uno dei reati tipici della pubblica amministrazione che è l'omissione in atti d'ufficio.

L'istanza formalmente depositata stamani da Destro ad ogni modo arriva in un momento particolare. Ieri a Trissino infatti oltre duemila persone hanno protestato contro la contaminazione da derivati del fluoro, i Pfas, che l'Arpav attribuisce a Miteni. E inevitabilmente cresce la pressione nei confronti della procura berica che secondo i media regionali entro l'anno potrebbe chiudere le indagini preliminari. Se ci saranno provvedimenti restrittivi contro la fabbrica e indagini anche a carico degli enti che in passato hanno controllato l'operato dell'impianto questo non è dato sapere.

giovedì 19 aprile 2018

Spv, gli strali di Follesa su Luca Zaia e Renzo Rosso


(m.m.) In questa video-intervista che ho realizzato e pubblicato oggi, ho raccolto il parere di Massimo Follesa, portavoce del Covepa, dopo la puntata di Report andata in onda lunedì 16 aprile e che è stata dedicata, almeno in parte, alle magagne della Pedemontana veneta. L'opera, sostenuta a spada tratta dal governatore veneto, il leghista Luca Zaia nonché da molti big dell'imprenditoria del Nordest, Renzo Rosso in primis, non è uscita per nulla bene dall'approfondimento della Rai. Follesa nell'intervista rilasciate a Taepile.net spiega che la popolare trasmissione di Report, con dovizia di dettaglio non fa che riprendere e spiegare in maniera assai efficace quanto è stato denunciato per anni da associazioni, attivisti ed analisti indipendenti. E nel farlo si scaglia con parole durissime proprio contro Zaia e Rosso.

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