giovedì 23 aprile 2015

Zaia e la commissione Via

«La riforma di questa commssione è stata nell’ultimo quinquennio la bestia nera del governatore veneto Luca Zaia. Il movimento ambientalista ha chiesto e richiesto un cambio di passo, considerando le procedure farraginose, discrezionali e opache. Lo stesso vale per l’Europa, visto che dal 2017 la stretta per ridurre incompatibilità e conflitti di interesse inserita nelle direttive europee dovrà essere recepita dalle norme italiane». È questo uno dei passaggi salienti di un servizio che ho scritto per Vvox.it e che è stato pubblicato stamani. Al di là della querelle amministrativa e politica che è in stallo da anni, rimane irrisolto il nodo dei consulenti esterni della commissione Via. Si tratta di una questione cara a centinaia di professionisti poiché una delle accuse che viene indirizzata alla commissione Via della Regione Veneto è quella di essere un club ristretto a pochi soggetti. In realtà la prospettiva andrebbe allargata anche ad altre commissioni come quelle relative a Vas, Vinca. O al Nuvv. Per vero Legambiente aveva già sollevato la questione in altra maniera. Ma l'attenzione dell'opinione pubblica sul tema è bassa. Purtroppo.

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mercoledì 15 aprile 2015

Spv, piovono sberle dalla Corte dei conti e dall'Anac


La Corte dei conti bacchetta il Ministero dei trasporti e la Regione Veneto perché avrebbero omesso di fornire alcuni importanti chiarimenti sulla Pedemontana veneta. Chiarimenti che erano giá stati chiesti in passato e che i due enti si sarebbero rifiutati di fornire alla magistratura erariale romana che da settimane ha aperto una istruttoria in tal senso.

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mercoledì 8 aprile 2015

Guidotto: con la mafia il Veneto fa come lo struzzo

(m.m.) «Tanto per dirne una la cosiddetta colonizzazione della ‘ndrangheta a Verona risale quanto meno agli ’70-80 quando fu veicolata anche da settori dell’allora Psdi. E poi possiamo fare l’esempio degli ultimi sviluppi della indagine Aemilia che hanno interessato il Vicentino e il Veronese. E ancora vogliamo citare l’affaire Tronchetto a Venezia? E tornando indietro agli anni ’80-90 basti ricordare le minacce ricevute, per opera di due camorristi, in sede di conferenza dei servizi dall’allora sindaco di Rosà Lorenzo Signori. Minacce proferite con una pistola davanti a due carabinieri in divisa. Oppure basterà rammentare la vicenda della discarica Gie a Cassola, o l’affaire Cassiopea. Per non parlare della mafia del Brenta che qualche anima candida continua a chiamare mala. E potrei andare avanti due ore, magari citando le indagini che hanno interessato l’ex amministratore delegato del Vicenza Calcio, Danilo Preto, accusato dalla magistratura siciliana di avere custodito diversi beni del clan Lo Piccolo. E poi c’è il clamore dell’affaire scoppiato in mano a Flavio Tosi». È questo uno dei passaggi chiave di una intervista al professor Enzo Guidotto pubblicata stamani su Vvox.it. Il professor Guidotto, presidente dell'Osservatorio veneto sul fenomeno mafioso, come al suo solito è un fiume in piena. E soprattutto ha la capacità di contestualizzare da un punto di vista storico i fatti di cronaca, che sono legati da un filo rosso e che troppi considerano come eventi slegati l'uno dall'altro.

Project financing, un buco da 200 miliardi

A causa del project financing quale strumento per realizzare opere pubbliche, nel bilancio dello stato si anniderebbe un buco da 200 miliardi. In pratica un decimo dell'intero debito pubblico del Paese. Lo racconta Il Fatto di oggi a pagina 11. Sempre sullo stesso quotidiano, ma a pagina 13, Stefano Feltri accende i riflettori sui contratti segreti che il Tesoro avrebbe stipulato in materia di derivati. Le opposizioni al governo capitanato dal democratico Matteo Renzi chiedono sia fatta chiarezza, il ministero dell'Economia nicchia.

venerdì 3 aprile 2015

Moretti, Follesa e Vernizzi


(m.m.) È il 7 marzo quando a Castelgomberto nel Vicentino, Alessandra Moretti, candidato del Pd alle prossime regionali, incontra gli abitanti della valle dell'Agno. durante l'incontro Massimo Follesa portavoce del Covepa chiede alla candidata una cosa semplice semplice: come mai il governo del premier democratico Matteo Renzi ha prorogato la nomina del commissario straordinario alla Pedemontana Veneta, quando sarebbe bastato lasciarlo decadere perché l'intero iter dell'opera, a parole contestata dal Pd, tornasse ab ovo? Davanti ad una trentina di persone Moretti spiega che verificherà le affermazioni di Follesa. Sono passate ormai tre settimane. Ma di quella verifica, almeno sui media, non c'è traccia? Forse perché Moretti già sapeva e non ha voluto rispondere ad un quesito imbarazzante?

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