Il 2 dicembre taepile.net ha pubblicato un approfondimento in cui si descrivono alcuni retroscena rispetto alla attività della commissione ecomafie. In quell'approfondimento si parla, tra le altre, di eventuali conflitti di interesse in capo al presidente Bratti nonché di possibili rimostranze da parte del M5S in tal senso...
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giovedì 4 dicembre 2014
martedì 2 dicembre 2014
Bratti, Hera e il conflitto d'interessi
A metà novembre una inchiesta giornalistica di Report su Hera, una delle più grandi multiutility italiane, ha illuminato zone d'ombra e insinuato molti dubbi sulla gestione della stessa compagnia, anche in relazione ai numerosi collegamenti con il gotha della politica nazionale, specie di centrosinistra, ma non solo...
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lunedì 24 novembre 2014
La Brebemi si squaglia. E la Spv? Si vedrà
«Poco traffico, Brebemi pensa di restituire la concessione pubblica nelle mani dello Stato». È questo uno dei passaggi salienti di un breve servizio pubblicato il 25 ottobre su Libero a pagina 21. Lo stesso approfondisce così la materia del rapporto tra investimento pubblico e privato...
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giovedì 20 novembre 2014
Lo scaricabarile sulle alluvioni nell’Italia che non sa fermare il cemento
«Lascia interdetti lo scaricabarile tra il Presidente del Consiglio e il Presidente della Liguria sulle responsabilità del dissesto del territorio italiano. E non solo perché è indecoroso mettersi a discutere mentre i cittadini e la Protezione civile lottano contro il fango: ma anche perché la questione è troppo maledettamente seria per liquidarla a colpi di dichiarazioni e controdichiarazioni tagliate con l’accetta». Usa queste parole il professor Tomaso Montanari come incipit di un lungo articolo pubblicato su La Repubblica e ripreso integralmente su Micromega. Il commento approfondisce la questione del rapporto tra territorio e cemento, specie al nord. E non ne viene un grande affresco. Se all'analisi di Montanari, si aggiunge un recente studio sulla cementificazione del Veneto redatto dalla Cgia di Mestre allora le cose assumono un sapore amaro. Quasi cattivo.
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lunedì 20 ottobre 2014
Grane urbanistiche al nuovo tribunale di Vicenza, l'affondo del M5S
Possibili illeciti, anche sulla base di un preconizzabile danno economico milionario a danno del comune, nella realizzazione della cittadella giudiziaria di Vicenza? C'è un nuovo esposto in procura. E se il primo, in una con le sue integrazioni, era stato redatto dai comitati locali, questa volta è il M5S a firmare un documento di sessanta pagine, con tanto di relazione tecnica vergata da due consulenti tecnici. Ne ha dato notizia stamani proprio davanti al tribunale di borgo Berga un gruppo di attivisti vicentini (da sinistra a destra, il senatore del M5S Enrico Cappelletti, il consulente tecnico Carlo Costantini e il consigliere comunale vicentino del M5S Daniele Ferrarin).
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sabato 18 ottobre 2014
Concia, rifiuti e antimafia
Non per dire, ma la notizia pubblicata oggi da diversi media regionali non è cosa di poco conto. Si tratta del rinvio a giudizio deciso dalla magistratura veneziana di ben sedici persone nell'ambito dell'inchiesta nota come Montebello bis. Ora al di là delle gravi violazioni ambientali che stanno alla base dell'accusa rimane un dato oggettivo. Ad indagare è la Dda di Venezia, ovvero la procura antimafia. Sul Corveneto di oggi si legge: «Tra gli indagati anche l’ex presidente del cda di Chiampo, Piergiorgio Rigon, e il direttore tecnico dello stesso stabilimento, Stefano Paccanaro, che sono stati condannati, lo scorso giugno, ad un anno e mezzo di reclusione nell’ambito dell’inchiesta della procura di Vicenza, nella quale erano indagate 65 persone, per favori fatti a concerie alle quali era stato concesso di smaltire i fanghi, in deroga ai limiti fissati dalla legge, allacciandosi alla rete fognaria. Il depuratore di Chiampo era già stato al centro di varie vicende per irregolarità». A Vicenza e nel Veneto nessuno s'interroga? I conciatori? Confindustria? I politici? Intanto per rimanere nell'ambito dell'Ovest Vicentino nuovi spettri si affacciano sulla questione della SpV. In una interrogazione del consigliere regionale veneto Pietrangelo Pettenò si avanzano dubbi sulla possibile interferenza fra il tracciato della Pedemontana Veneta e le presenze inquinanti derivanti da Pfoa. Dubbi che peraltro vengono ribaditi in una interrogazione parlamentare del M5S di cui è primo firmatario il senatore Enrico Cappelletti.
mercoledì 15 ottobre 2014
Settis sullo Sblocca Italia
Il professore Salvatore Settis in una intervista di due giorni fa a Piazza pulita su La7 ha commentato il decreto Sblocca Italia elaborato dal governo. Ne esce una disamina impietosa, specie per quanto concerne il rapporto con il territorio ed il paesaggio. Settis fra le altre mette in evidenza che le disposizioni in materia di grandi opere conferiscono pieni poteri agli eventuali commissari ad acta identificati da palazzo Chigi secondo modalità che lo stesso professore definisce illegali e anticostituzionali.
ASCOLTA L'INTERVISTA AL PROFESSOR SETTIS
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domenica 5 ottobre 2014
Il porto delle nebbie
C’è da rimanere un po’ basiti per la durezza dell’attacco di Debora Serracchiani nei confronti di Paolo Costa e del progetto off-shore veneziano (Corveneto di oggi alle pagine 1 e 14). Ci deve essere un sommovimento di interessi enorme nell’orbita di quell’opera se de facto lo scontro finisce anche in seno al Pd.
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sabato 13 settembre 2014
Spv e pfoa, la denuncia del Covepa
L'attuale tracciato della Pedemontana Veneta potrebbe incocciare con quella porzione di sottosuolo in cui negli anni si sono depositati i famigerati pfoa, gli inquinanti la cui presenza viene addebitata alla presenza della ditta Miteni, storico impianto chimico a Trissino nell'Ovest Vicentino. L'allarme lo lancia il Covepa, il coordinamento che si batte contro l'attuale tracciato della Spv. «Temiamo davvero - spiega il portavoce Massimo Follesa - che le esplosioni delle mine che saranno piazzate per iniziare le perforazioni a Sant'Urbano e nel circondario di Montecchio Maggiore, sempre nel Vicentino, possano facilitare il propagarsi di sostanze inquinanti che peraltro già si sono diffuse anche a valle». In questo senso Follesa cita una serie di documenti fra cui uno studio dell'Arpav. La presa di posizione del Covepa oltre che sul portale del coordinamento è esplicitata in questa breve intervista allo stesso Follesa.
Marco Milioni
martedì 9 settembre 2014
Spv, il tempo delle mine
«Nel Comune di Montecchio Maggiore attualmente si sta lavorando nella galleria di Sant'Urbano e agli inizi di ottobre si procederà con le prime volate, cioè le prime cariche di mine, che inizieranno ad esplodere». A parlare così è Silvano Vernizzi, commissario alla Pedemontana Veneta in un servizio pubblicato stamani sul portale de Il Giornale di Vicenza. Frattanto però sull'opera rimangono, tra i tanti, i dubbi relativi a tutte le infrastrutture realizzate in finanza di progetto. Opere che dovrebbero costruire i privati, ma che inevitabilmente finiscono per ottenere contributi pubblici colossali, come ribadisce per l'ennesima volta Luca Martinelli su Altraeconomia. Allo stesso modo in questo breve contenuto filmato ne parla Massimo Follesa portavoce del Covepa, il coordinamento che da anni si batte contro l'attuale tracciato della Spv o Pedemontana Veneta che dir si voglia.
Marco Milioni
sabato 16 agosto 2014
Il j'accuse del professor Settis
Il 13 agosto La Repubblica a pagina 24 ha pubblicato una lunga lettera aperta del professore Salvatore Settis. Destinatario della missiva è il premier democratico Matteo Renzi. Nella sua analisi Settis lascia poco spazio alle chiacchiere e delinea uno scenario fatto di numeri e soprattutto robuste argomentazioni. Non mancano i dovuti riferimenti alla tutela dell'ambiente, del paesaggio e del patrimonio storico. Il presidente del consiglio ne esce con le ossa rotte. Sono passati ormai tre giorni dalla pubblicazione di quel testo. E dalle parti del governo non si sente nulla. Segno evidente che Settis ha colpito il bersaglio.
Marco Milioni
domenica 3 agosto 2014
Renzi, Ghizzoni e l'autunno
«I risparmi che non sono garantiti da alcuna tutela potrebbero essere usati in futuro per contribuire al salvataggio delle banche a rischio fallimento, a patto che diventi una soluzione unica in Europa». Questo era il pensiero di Federico Ghizzoni, amministratore delegato di Unicredit, secondo quanto riferito dal quotidiano economico Wall Street Italia il 5 aprile del 2013 e poi un po' goffamente smentito da Unicredit. Ora rispetto ad una ipotesi così clamorosa, che poca eco ha avuto sui media, il neopremier Matteo Renzi, mai ha detto qualcosa. Perché non la condivide? Perché non la conosce o perché la condivide? Che cosa ci aspetta a ottobre? Per ragionare con un po' di profondità sul tema del debito pubblico e delle banche private il discorso della dodicenne Victoria Grant credo possa essere assi utile.
Marco Milioni
lunedì 9 giugno 2014
Salviamo il diritto di cronaca dai partiti
Chi si ricorda il caso Sallusti e la mobilitazione seguita alla condanna del giornalista? All'epoca, vista la notorietà della persona i media parlarono e molto. Anche della necessità di una modifica in senso più moderno delle norme sulla diffamazione e sulla diffamazione a mezzo stampa. All'epoca destra e sinistra si sperticarono spiegando che si sarebbero impegnate, fra le altre ad una maggiore salvaguardia di chi fa informazione tutelando in modo esplicito il diritto di cronaca. La norma è al vaglio delle camere. Ma le ultime indiscrezioni che arrivano da Montecitorio come da altri palazzi romani, parlano di una manovra combinata fra pezzi del Pd e di Fi per rimuovere dal testo rinnovato eventuali passaggi a tutela del diritto di cronaca. Si parla di richieste più o meno velate che sarebbero giunte ai partiti, specie da settori dell'imprenditorìa, della pubblica amministrazione ma soprattutto della avvocatura e della magistratura...
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mercoledì 4 giugno 2014
Inchiesta Mose, 35 arresti: Giorgio Orsoni ai domiciliari. Chiesto il carcere per Galan
“All’ex governatore veneto ed ex ministro Galan uno stipendio di un milione di euro l’anno più altri due milioni una tantum per le autorizzazioni”. “Al sindaco di Venezia Giorgio Orsoni 560mila euro per la campagna elettorale”. E poi mezzo milione di euro per “il consigliere politico di Tremonti” Marco Milanese perché facesse arrivare i finanziamenti. Sono queste alcune delle accuse, pesantissime, che la procura di Venezia ha inserito nei capi di imputazione dell’operazione che ha portato oggi a 35 arresti in relazione agli applti per il Mose, il sistema di dighe mobili per proteggere la città dall’acqua alta, un’opera del valore di oltre 5 miliardi di euro. Oltre 100 gli indagati. In manette lo stesso sindaco Orsoni, l’assessore regionale alle Infrastrutture Chisso, il consigliere regionale del Pd Marchese, gli imprenditori Morbiolo e Meneguzzo nonché il generale in pensione della Guardia di Finanza Spaziante. Una richiesta di arresto è stata presentata nei confronti di Lia Sartori, europarlamentare uscente di Forza Italia...
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Tangenti venete, bufera sul Mose
Corruzione, concussione, riciclaggio. Mazzette a politici, commercialisti, protagonisti della finanza che conta, generali a tre stelle delle Fiamme Gialle. Tutto all'ombra degli appalti per il Mose, il sistema di dighe mobili progettato per difendere Venezia dall'acqua alta e realizzato dal Consorzio Venezia Nuova quale concessionario unico.
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venerdì 30 maggio 2014
Project financing, le rivelazioni di Teso
Oggi il Corriere del Veneto a pagina 3 pubblica un articolo per certi versi clamoroso. Nel pezzo firmato da Marco Bonet si riporta il parere di un autorevole consigliere regionale veneto di Fi. Ovvero Moreno Teso il quale parla di tutti i project financing approvati in passato dalle giunte venete: e spiega che analizzandoli nel dettaglio gli interessi sul capitale investito pesano sulle casse regionali per un 15% rispetto al capitale investito. Una condizione che senza mezzi termini viene definita capestro. Teso annuncia un disegno di legge che tolga alla giunta il controllo sui project affidandolo al consiglio previa pubblicazione integrale delle convenzioni e dei piani economici. È una bomba, perché tutti a tutti i sospetti che negli anni si sono addensati sulla finanza di progetto, è stato corpo e spirito. E non da un ecologista, da un ambientalista, da un naturalista o dal massimalista di turno tanto caro a certa retorica del fare. Il coming out, chiamiamolo così, viene da un esponente di quella maggioranza che in passato i project financing li ha sostenuti senza se e senza ma. La cosa è troppo grossa, segno che qualcosa bolle in pentola. forse qualcosa che ha a che fare con le inchieste della magistratura sul sistema Venezia?
Marco Milioni
mercoledì 28 maggio 2014
Ellero: Grillo promuova un summit europeo
(m.m.) «Non capisco come mai Beppe Grillo» non promuova una riunione di tutti i leader europei dei movimenti non appartenenti all'asse socialisti-popolari, schieramenti cosiddetti minori, che insieme realizzano però ben 350 parlamentari. L'obbiettivo? «Porre il diritto di questi ultimi a richiedere sia la presidenza del consiglio europeo, sia la presidenza della commissione». È questo il succo di una breve nota diramata poco fa dal professor Renato Ellero. Nel dispaccio si legge anche che tale iniziativa presa a livello europeo sarebbe «sconvolgente». E c'è di più. «Una eventuale coalizione tra socialisti e popolari - si legge ancora nel dispaccio - per fermare una tale iniziativa comporterebbe nei loro rispettivi paesi l'insorgere di una reazione popolare travolgente e mortale per le attuali leadership, compresa quella italiana. Praticamente - conclude il noto penalista e commentatore politico - si realizzerebbe nel nostro continente una rivoluzione politica benefica, non a partire dai singoli paesi, ma penetrante nei singoli paesi e proveniente dalla centrale europea».
lunedì 26 maggio 2014
Renzi stravince, ma ora ha paura
La notizia dell'arresto dell'ex ministro dell'ambiente Clini diffusa dall'Ansa nel primo mattino è clamorosa. E probabilmente passerà in secondo piano a causa della presenza contemporanea del risultato delle elezioni europee. Il larghissimo consenso ottenuto dal premier democratico Matteo Renzi si dovrà misurare anche con le tematiche ambientali, terreno insidioso per molti aspetti. A poche ore dalla chiusura delle urne però non si può non abbozzare una analisi. Matteo Renzi stravince. Beppe Grillo rimedia uno schiaffo, ma non cade. La Lega tiene e cresce, centristi e centrodestra arrancano. Tsipras, ovvero Sel, spera di superare il barrage del 4%. Sulla stampa si leggono già i titoloni per supersuccesso di Matteo Renzi, che ha polverizzato la soglia del 40% inglobando tutta l'area di governo. Con lui c'è l'establishment finanziario e industriale del Paese, buona parte delle elite e dei ceti benestanti. Per lui hanno votato, nel quadro di una astensione ormai al 50% degli aventi diritto, anche quei meno fortunati che non vogliono abbandonare la speranza.
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giovedì 22 maggio 2014
Piazza pulita, la Maltauro e la fiera di Vicenza
Sarà quel che sarà ma dopo la puntata di lunedì di Piazza Pulita sembra che Vicenza, come suo solito abbia sopito ogni alito di discussione: silenti, più o meno, le forze politiche, silenti i volti che contano, silenti i grandi media. Eppure di cose da approfondire ce ne sarebbero. Una fra tante è la questione dei presunti "giri di rumba" a suon di stecche che ci sarebbero stati nell'ambito di alcuni lavori nell'orbita della fiera di Vicenza. Così racconta un imprenditore senza volto intervistato dalla inviata di La7 Francesca Biagiotti. Si tratta di una sortita bomba che avrebbe dovuto avere ben altro effetto sulla sonnolenta città del Palladio, anche perché si chiama in causa il sistema bancario locale. Oltretutto nell'intervista vengono descritte situazioni che potrebbero a loro volta configurarsi in vere e proprie notizie di reato: a palazzo di giustizia hanno visto il filamto?
Marco Milioni
martedì 20 maggio 2014
Vicenza e il caso Maltauro su La7
Ieri poco prima di mezzanotte Piazza Pulita, il popolare talk show condotto su La7 da Corrado Formigli, è andato in onda con un approfondimento. Un approfondimento che conteneva diversi spunti sulle implicazione venete e vicentine del caso Expo. Si è parlato ovviamente del gruppo Maltauro, ma è stata data voce all'onorevole del Pd Alessandra Moretti, al professor Renato Ellero. Anche chi scrive è stato sentito in relazione al cosiddetto affaire Borgo Berga: un'area vasta alle porte di Vicenza in cui il gruppo Gavio ha realizzato il nuovo tribunale mentre una società della galassia Maltauro, fra molte polemiche, sta realizzando uffici, centri acquisti e abitazioni proprio nell'ambito della cosiddetta cittadella giudiziaria. Fra gli argomenti affrontati c'è stato quello delle rivelazioni di Vicenzapiu.com in relazione alla controversa cena elettorale in favore di Alessandra Moretti organizzato dal presidente della Maltauro Gianfranco Simonetto, cognato di Enrico Maltauro, finito agli arresti cautelari nell'ambito della inchiesta per mazzette all'Expo di Milano.
Marco Milioni
lunedì 19 maggio 2014
Gli interrogativi sull'Expo di Milano
La vicenda Expò si sta trasformando in un affare molto serio. Ovviamente c'è la questione giudiziaria che rimane al momento la più pressante. Ma quella ambientale si staglia nitida sullo sfondo visto che si parla anche di problemi di bonifiche ambientali di non poco conto. Frattanto il Veneto trema, a finire nel vortice c'è pure la vicentina Maltauro che in società con altri sta realizzando la cittadella giudiziaria attorno al nuovo tribunale berico. Proprio nel giorno in cui deflagravano le notizie degli arresti vicenzapiu.com ha dato notizia di una cena per il sostegno elettorale alla corsa alle europee di Alessandra Moretti, ex vicesindaco di Vicenza. La cena è stata organizzata da Gianfranco Simonetto, cognato di Enrico Maltauro, arrestato quest'ultimo poco prima. Simonetto però oltre ad essere uno stimato commercialista vicentino è pure presidente proprio della Maltauro. Tanto che si sono scatenate le voci sulla opportunità di quella cena. Ma anche sui vip presenti: le indiscrezioni non confermate parlano di Matteo Marzotto, rampollo della omonima famiglia, di Stefano Dolcetta, nome di spicco della Confindustria berica e di Irene Gemmo, imprenditrice vicinissima alla cerchia forzista dell'ex governatore Giancarlo Galan e della eurodeputata Lia Sartori.
domenica 11 maggio 2014
Vie d'acqua di Expo, quel contestato affare nelle intercettazioni: "Guadagniamo pure a lavori fermi"
Un progetto contestato. Sin dall’inizio. Tanto che la società Expo è stata costretta a modificare più volte il piano d’intervento. Con grande irritazione dell’imprenditore a capo del raggruppamento di aziende che si è aggiudicata la gara per l’esecuzione delle Vie d’Acqua Sud, valore di 42,5 milioni di euro. Chi è? Semplice: Enrico Maltauro, uno dei cardini del comitato d’affari decapitato tre giorni fa dall’inchiesta sugli appalti dell’Esposizione universale.
E nelle intercettazioni citate nell’ordinanza di custodia cautelare i sodali della «cupola» ne parlano in più occasioni. Nel mirino finiscono soprattutto coloro che si oppongono al canale di collegamento tra il Naviglio Grande e il sito di Rho-Pero: «Paris (Angelo, ex capo dell’ufficio contratti di via Rovello, ndr) dice che pare che ci sia una roba drammatica - rivela Gianstefano Frigerio al fido Sergio Cattozzo il 4 aprile scorso - e quindi può essere che la fanno saltare». «L’han già fatta saltare... l’ho visto prima», replica Cattozzo, che fa riferimento al «piano B» («Mettono un tubo lungo dodici chilometri») varato qualche settimana dopo per venire incontro alle richieste di associazioni e cittadini contrari all’opera.
Poi Frigerio inizia a lanciare accuse: «Quelli di Italia Nostra che ha gestito il parco han fatto seppellire per anni... un sacco di scorie, quindi non volevano che nessuno scavasse niente... ed è per quello che facevano un casino contro i cantieri di Enrico, i macchinari, quella roba lì». L’11 aprile è Maltauro a lamentarsi: «Siamo arrivati - informa Frigerio - al punto in cui il direttore dei lavori mi manda ufficialmente una mail del Capo dei Comitati che dice “allora nulla osta all’inizio dei lavori lì e lì... in mezzo non se ne parla». In realtà, al di là degli strali, che non risparmiano neppure il sindaco Giuliano Pisapia e la sua vice Ada Lucia De Cesaris (Frigerio: «Mantiene una banda di cretini»), la cricca non fa drammi.
Sentite il Professore: «Avevo in mente che sulle Vie d’acqua, intanto, avendo fermato il cantiere, il nostro amico ci guadagna lo stesso!». «Centomila euro al giorno», calcola Cattozzo. «Bravo! - conviene l’interlocutore - E poi, se comunque dovran farle altrettante, ecco: digli di essere un po’ di buonsenso... stiamo lavorando solo per lui». Il convitato di pietra, sostengono i pm, è proprio Maltauro. Che, però, precisa Cattozzo, «su questa vicenda ha sempre negato che noi...». Frigerio insiste: «Tu digli “se le Vie d’acqua le fanno e ci mettono qualche mese e tu fai un pozzo di guadagno, cosa facciamo?”... Che questo è il mio disegno...». Messaggio in codice: non dimenticarsi mai degli amici.
Da Il Giorno di domenica 11 maggio 2014, edizione on-line
http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2014/05/11/1063798-Vie-acqua-expo-tangenti.shtml
sabato 26 aprile 2014
Reati ambientali, la legge che fa saltare i processi
Chi inquina paga, ma solo se ha violato disposizioni amministrative, se il danno è irreversibile e la sua riparazione è “particolarmente onerosa” per lo Stato. In altre parole, chi inquina rischia di non pagare affatto. E’ all’ultimo giro di boa il testo unificato che introduce nel codice penale i delitti contro l’ambiente. Nelle intenzioni dovrebbe rendere dura la vita a chi infierisce su natura, paesaggio e salute pubblica. Ma il testo, per come è scritto, rischia invece di diventare un lasciapassare anche per le violazioni più gravi e di mettere a rischio anche le indagini e i processi penali già in corso, a partire da quelli sui disastri da inquinamento ambientale provocati dalle centrali termoelettriche di Savona e Rovigo.
LEGGI L'INTERO SERVIZIO SU ILFATTOQUOTIDIANO.IT
venerdì 25 aprile 2014
Lo scrigno di pietra
Un piccolo viaggio dalla Valleogra a Tenno nell'alto Garda diviene lo spunto per alcune riflessioni sul rapporto tra modernità e paesaggio. Al centro di questa riflessione c'è il borgo medievale di Canale di Tenno che con i suoi dintorni detta i tempi del breve documentario pubblicato su questo portale. Un filmato reso possibile grazie alla partecipazione di Enrico Rosa e del circolo l'Esagono. Buona visione.
Marco Milioni
venerdì 28 marzo 2014
Marghera, Earth Riot contro «la bioraffineria Eni»
(m.m.) «Stando a uno studio del 2011 effettuato da dell'Institute for European Environmental Policy (IEEP) di Londra, la coltivazione di piante energetiche (i biocarburanti provengono principalmente da semi di colza, olio di palma, frumento, barbabietole e canna da zucchero) renderebbe i biocarburanti medesimi più dannosi per il clima delle stesse energie fossili come carbone, petrolio, gas naturale, che si vorrebbero sostituire». Sulla base di queste premesse il coordinamento Earth Riot organizza una manifestazione contro la produzione «dei falsi biocarburanti» a Marghera (Venezia) in piazza Mercato dalle 10,30 alle 14,00. Al centro della protesta ci sarà il progetto di «raffineria per biocarburanti» che l'Eni ha previsto proprio a Marghera.
Zanoni: l'Ue ha i fondi per la bonifica del Chiampo
(m.m.) L'Unione Europea è a conoscenza dei problemi ambientali causati dall'industria, concia in primis, nei bacini dell'Ovest Vicentino e raccomanda alle autorità italiane di procedere con sollecitudine con le relative opere di bonifica per le quali sono previsti adeguati capitoli di spesa proprio in sede comunitaria. A tracciare questo scenario è l'europarlamentare trevigiano Andrea Zanoni (Pd) in una nota pubblicata stamani sul suo portale che prende in esame le problematiche del comparto del fiume Chiampo.
domenica 16 marzo 2014
Stella e Mazzacurati
In un lungo approfondimento pubblicato ieri in prima pagina sul Corsera, Gian Antonio Stella incasella una dietro l'altra diverse perle che ruotano attorno al caso Mose. La goccia che fa traboccare il vaso, così sostiene il giornalista vicentino, è la liquidazione d'oro che l'ex dominus del Mose Giovanni Mazzacurati, starebbe per incassare dopo le sue dimissioni, arrivate a stretto giro dalla maxi inchiesta avviata dalla procura veneziana proprio in relazione ai lavori per la tutela degli assetti della laguna. L'articolo fa riflettere e pone alcuni interrogativi importanti rispetto ai quali sarebbe interessante capire anche che cosa pensi la politica veneta in tal senso. La quale da destra a sinistra è rimasta in silenzio. Come mai?
LEGGI L'APPROFONDIMENTO DI GIAN ANTONIO STELLA
giovedì 13 marzo 2014
Formaggio pensiero
(m.m.) Oggi il GdV pubblica a pagina 36 una lunga intervista a Joe Formaggio, sindaco di Albettone. Si tratta di un articolo da leggere con molta attenzione perché denota e connota con tratti vivi la cifra ideologica «del produttivismo» che è incistata nel pensiero unico economico che ormai dilaga da cinquant'anni. Di più, le parole di Formaggio potrebbero scatenare timori, almeno per chi ha una visuale diversa sul concetto di sviluppo, che l'area vasta della Riviera Berica, in parallello col proseguo dei lavori della A31 sud possa conoscere una nuova speculazione edilizia. Formaggio nella sua intervista oltre a condannare il turismo del suo comprensorio ad un formato mignon («Non saremo mai come la Toscana, qui dobbiamo sviluppare un turismo di giornata...») non ricorda però che il turismo e non l'industria la prima voce del pil veneto.
martedì 11 marzo 2014
Zanoni: la Ue vigila sui pfoa italiani
«Per quanto concerne i Pfoa... dopo aver rilevato una serie di problemi in occasione dei controlli sull'applicazione della Direttiva Acque effettuati nel 2009, già a maggio 2010 la Commissione Europea aveva inviato all'Italia una lettera di costituzione in mora, cui ha fatto seguito un parere motivato nel marzo 2012». È questo uno dei passaggi salienti della nota pubblicata stamani dall'eurodeputato democratico, il trevigiano Andrea Zanoni.
Il quale precisa che benché molti dei problemi allora rilevati siano stati nel frattempo risolti, il 24 gennaio 2014, la commissione europea ha trasmesso all'Italia un parere motivato complementare sui requisiti minimi «in base ai quali i programmi devono riguardare le fonti diffuse che possono provocare un inquinamento delle acque e sulle misure di prevenzione o controllo dell'immissione di inquinanti (Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE)». Se l'Italia non si conformerà alla Direttiva, sottolinea ancora Zanoni il nostro Paese potrà essere deferito alla Corte di giustizia dell'Ue.
Ed è in questo contesto che si inserisce l'incontro pubblico organizzato da Legambiente lunedì 17 marzo, alle 20.45, presso la Sala civica di Palazzo di Vetro in via Matteotti a Legnago nel Veronese. Al dibattito oltre a Zanoni parteciperà anche Vincenzo Cordiano, responsabile di Medici dell'ambiente per la provincia di Vicenza, provincia dalla quale ha avuto origine proprio il caso dei cosiddetti pfoa.
venerdì 7 marzo 2014
Spalla ovest, spalla dolente
Ci sarà molto da dire in futuro sul tema delle condizioni dell'ambiente in relazione allo stato di salute dell'Ovest Vicentino. Chimica in agricoltura, industria conciaria, chimica, meccanica e in ultimo ma non da ultimo, il caso pfoa, sono un carniere che rischia di diventare indigesto se non si cominciano a raccontare le cose col loro nome. Ieri durante la serata organizzata a Lonigo da alcuni gruppi di attivisti del comprensorio e alla quale ho partecipato come moderatore, mi hanno reso ancora più convinto che salute ed ambiente nella spalla occidentale della provincia di Vicenza siano un tabù di marca decennale. E che sono tanti forse troppi gli scheletri lasciati negli armadi. Il che merita senza ombra di dubbio un serio approfondimento.
Marco Milioni
mercoledì 5 marzo 2014
Spv: allagata prima di partire
La variante alla statale 246 che connette nel comune di Montecchio Maggiore la zona di Alte con quella di Ghisa è andata ancora sott'acqua. Ne parla pure il GdV di ieri. Quel nastro d'asfalto è il primissimo troncone della nascitura Pedemontana Veneta. E ogni volta che poiove forte, specie con la falda gonfia non c'è idrovora che tenga (nel riquadro l'allagamento di metà febbraio). La domanda è, ma quanto casi del genere si creeranno lungo il futuro percorso della Spv? I media locali parlano di laghetti profondi un metro. Come interferiranno le falde lungo il percorso della Montecchio Spresiano?
lunedì 3 marzo 2014
Brucia lo stavolo di Denis Bonanni
A Raveo, nell'Udinese, è andato in fiamme lo stavolo-casetta di Denis Bonanni (nel riquadro), lo scrittore ecologista che con la sua filosofia e la sua condotta da anni ha posto all'attenzione dell'opinione pubblica un modello di vita alternativo. A dare notizia dell'accaduto è il portale de Il Messaggero Veneto con un lungo servizio pubblicato pochi minuti fa.
LEGGI IL SERVIZIO DE IL MESSAGERO VENETO
Incipit
Terra, ambiente, ecosistemi, paesaggio, infrastrutture, legalità ed energia: sono sette parole chiave importantissime per decifrare il presente, obbligatorie per affrontare il futuro senza essere soverchiati dalla pesante eredità del XX secolo appena terminato. Che si consideri la attuale crisi come un momento di passaggio ad un mondo «2.0» o che la si consideri come il preambolo della fine dell'evo cominciato con la rivoluzione industriale, poco importa. Comunque si pensi la realtà sono necessari strumenti di comprensione e di interpretazione della realtà stessa che vadano oltre i cliché e le frasi di rito. L'idea alla base di questo portale-osservatorio, che punta il suo sguardo ai grandi temi infrastrutturali e ambientali veneti (ma non solo veneti), è quella di fornire una piattaforma aperta e senza preconcetti utile a focalizzare la discussione.
Marco Milioni
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