Oggi il Corriere del Veneto a pagina 3 pubblica un articolo per certi versi clamoroso. Nel pezzo firmato da Marco Bonet si riporta il parere di un autorevole consigliere regionale veneto di Fi. Ovvero Moreno Teso il quale parla di tutti i project financing approvati in passato dalle giunte venete: e spiega che analizzandoli nel dettaglio gli interessi sul capitale investito pesano sulle casse regionali per un 15% rispetto al capitale investito. Una condizione che senza mezzi termini viene definita capestro. Teso annuncia un disegno di legge che tolga alla giunta il controllo sui project affidandolo al consiglio previa pubblicazione integrale delle convenzioni e dei piani economici. È una bomba, perché tutti a tutti i sospetti che negli anni si sono addensati sulla finanza di progetto, è stato corpo e spirito. E non da un ecologista, da un ambientalista, da un naturalista o dal massimalista di turno tanto caro a certa retorica del fare. Il coming out, chiamiamolo così, viene da un esponente di quella maggioranza che in passato i project financing li ha sostenuti senza se e senza ma. La cosa è troppo grossa, segno che qualcosa bolle in pentola. forse qualcosa che ha a che fare con le inchieste della magistratura sul sistema Venezia?
Marco Milioni
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