«Per quanto concerne i Pfoa... dopo aver rilevato una serie di problemi in occasione dei controlli sull'applicazione della Direttiva Acque effettuati nel 2009, già a maggio 2010 la Commissione Europea aveva inviato all'Italia una lettera di costituzione in mora, cui ha fatto seguito un parere motivato nel marzo 2012». È questo uno dei passaggi salienti della nota pubblicata stamani dall'eurodeputato democratico, il trevigiano Andrea Zanoni.
Il quale precisa che benché molti dei problemi allora rilevati siano stati nel frattempo risolti, il 24 gennaio 2014, la commissione europea ha trasmesso all'Italia un parere motivato complementare sui requisiti minimi «in base ai quali i programmi devono riguardare le fonti diffuse che possono provocare un inquinamento delle acque e sulle misure di prevenzione o controllo dell'immissione di inquinanti (Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE)». Se l'Italia non si conformerà alla Direttiva, sottolinea ancora Zanoni il nostro Paese potrà essere deferito alla Corte di giustizia dell'Ue.
Ed è in questo contesto che si inserisce l'incontro pubblico organizzato da Legambiente lunedì 17 marzo, alle 20.45, presso la Sala civica di Palazzo di Vetro in via Matteotti a Legnago nel Veronese. Al dibattito oltre a Zanoni parteciperà anche Vincenzo Cordiano, responsabile di Medici dell'ambiente per la provincia di Vicenza, provincia dalla quale ha avuto origine proprio il caso dei cosiddetti pfoa.
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