(m.m.) Gli sviluppi delle ultime ore del caso Pfas rendono ancora più cupa la vicenda di uno dei casi di contaminazione tra i più discussi nel Belpaese. Da una parte ci sono le rivelazioni contenute in una relazione al vetriolo inviata dal Noe alla procura berica, di cui parla diffusamente Greenpeace, la quale in passato aveva attaccato gli enti territoriali veneti. E poi ci sono gli elementi che emergono dalla lettura in filigrana del verbale con cui, sempre i carabinieri del Noe, hanno recentemente multato Miteni, la spa trissinese ritenuta al centro del caso Pfas, oggi fallita per giunta, per un importo di 400mila euro.
LEGGI L'INTERO APPROFONDIMENTO DI MARCO MILIONI
Avanti tutta Milioni !!!!!!!
RispondiEliminaSei u MITO VIVENTE ! GRAZIE
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RispondiEliminaGreenPeace sa benissimo che invece è dal 1976 che chi doveva sapere, SAPEVA BENISSIMO che quei Veleni erano Veleni e che hanno inquinato.
RispondiEliminaCome tutti sapevano dei Veleni dei conciari buttati/sversati in torrente e nelle falde, fin dal 1955.
Alcune mappe dell'Arpav del 1995 confermano tutto, che anche loro sapevano e NON hanno fatto quello x cui erano pagati