Continuano le polemiche sul caso Spv-Altivole:
due giorni fa le proteste della famiglia Piccolotto avevano fatto
il giro dei media regionali. I proprietari di un fondo nel piccolo comune Trevigiano infatti ritengono illegittimo l'ingresso nei terreni di proprietà delle macchine e degli addetti di Sis, il consorzio incaricato dalla Regione Veneto di procedere alla realizzazione della Pedemontana veneta (nota appunto anche come Spv) mediante una apposita concessione.
Questo pomeriggio proprio a casa dei Piccolotto è giunta la raccomandata con la quale Sis annuncia l'esproprio. «Questi signori - sottolinea uno dei legali della famiglia, ovvero l'avvocato Giorgio Destro del foro di Padova - dovranno spiegare alle autorità come diamine abbiano potuto cominciare una procedura di esproprio prima che questa venisse notificata. Procedura che peraltro è appellabile durante i primi trenta giorni. Di questo comportamento sconsiderato chi di dovere risponderà davanti alla magistratura penale».
L'avvocato durante la giornata di ieri è rimasto in contatto costante con la sua collega Serena Pomaro, sempre del foro di Padova, che come Destro assiste i Piccolotto. La professionista il giorno addietro già all'alba, ben prima che le ruspe entrassero in azione, aveva dato manforte alla famiglia con il supporto del consulente forestale Marina Lecis. Di seguito Destro, dopo essersi consultato con la collega e con la famiglia, aveva fatto sapere di aver pronto un esposto-denuncia alla procura della repubblica di Treviso.
Tuttavia oggi si è registrato un altro episodio. La dottoressa Lecis durante un sopralluogo in zona, così riferisce quest'ultima, è stata avvicinata in malo modo da alcuni addetti della Sis. «Mentre io stavo filmando lo stato della proprietà e ben fuori dal cantiere - racconta la consulente - due tizi si sono rivolti a me a voce alta dicendomi che era molto pericoloso fermarsi lì. Spero che non si sia trattato di una minaccia perché con me c'era un testimone. E comunque non è questo il modo di comportarsi con chi sta facendo il proprio lavoro».
La vicenda sta suscitando un certo clamore non solo per il danno lamentato dal proprietario Giuseppe Piccolotto e dal figlio Osvaldo (rispettivamente padre e figlio da destra a sinistra in foto), ma anche perché quest’ultimo è uno dei volti più noti della protesta contro la Spv. «Io sono disgustato dal comportamento della Sis - fa sapere proprio quest'ultimo - ma lo sono ancora di più dal governatore leghista Luca Zaia la cui amministrazione ha dato facoltà al concessionario di procedere con gli espropri quando questa facoltà dovrebbe essere in capo a palazzo Balbi. Questi signori risponderanno del loro comportamento. Noi non ci lasciamo intimorire».