C'è qualcosa di molto molto strano rispetto ai silenzi della giunta comunale di Vicenza rispetto alla vicenda del sequestro di una porzione della lottizzazione all'ex Cotorossi. Se si guarda a quanto dichiarato nel recente passato l'esecutivo sembra prendere le distanze dalle scelte delle amministrazioni di centrodestra che hanno governato dal '99 al 2008 nel frattempo sottointendendo che l'operato degli uffici durante le giunte Variati che si sono succedute dal 2008 ad oggi, non sia in discussione. Il tutto mentre è notorio che unico indagato, al momento, risulta il direttore dell'urbanistica all'epoca della variante bis (era il 2009), ovvero Antonio Bortoli. Come si spiega questa apparente antinomìa. C'è però un altro fattore da considerare. Se al comune di Vicenza sono stati combinati dei pasticci, la Regione con le sue articolazioni ha vigilato bene? Per esempio i lavori in zona Cotorossi sono iniziati anche in ragione di una autorizzazione concessa dal Genio civile del 2010, che è appunto una emanazione della Regione Veneto. Ora su quell'atto, su altri atti o su una eventuale proroga rispetto a quella autorizzazione, gli uffici regionali hanno vigilato adeguatamente? Perché in tema di urbanstica è proprio alla Regione che spetta la parola finale. Il che vale ancor di più per la vigilanza in materia di polizia idraulica.
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