(m.m.) «Sei circondato arrenditi». Un mix di ironia e dure accuse all'amministratore delegato di Miteni Antonio Nardone sono state il let motiv del lungo corteo organzzato stamani da associazioni ambientaliste e comitati. Un corteo iniziato dal centro di Montecchio Maggiore nel Vicentino e giunto dopo alcuni kilometri a Trissino, sempre nella stessa provincia, comune in cui ha sede la Miteni, la nota industria chimica al centro del caso Pfas. Greenpeace, Legambinete, Acqua libera dai Pfas e un numero svariato tra associazioni, partiti e coordinamenti ha irrobustito le fila di un corteo che ha toccato le 2500 unità stando alle prime stime degli organizzatori. Al centro del mirino c'è stata non solo la Miteni, ma pure la magistratura vicentina cui si chiede a gran voce il sequestro dell'impianto. Ugualmente dure sono state le critiche al comune di Trissino, alla provincia di Vicenza, alla Regione ma anche ai ministeri competenti, messi a vario titolo sulla graticola per una serie lunghissima di asserite inadempienze o inerzie. La manifestazione (della quale è disponibile
una breve video-sintesi) si è conclusa in modo pacifico quando gli attivisti dopo aver deposto alcune piantine di fiori a simboleggiare i pericoli da inquinamento per i più piccoli sulle scale del municipio trissinese hanno raggiunto la chiesa parrocchiale del paese davanti alla quale sono stati proferiti alcuni interventi di saluto. L'evento è stato seguito da molti giornalisti tra cui le troupe di alcuni network nazionali. Durante il corteo più e più volte sono stati chiamati in causa i lavoratori della fabbrica «i più colpiti in assoluto sia sul piano della salute che per il rischio della perdita del posto di lavoro». Per loro, in primis alla Regione Veneto, è stata chiesta una tutela particolare. Frattanto si moltiplicano le voci della presenza sotto la Miteni di altre sostanze nocive. Si tratta dei temibili solventi clorurati. Sostanze che nulla hanno a che fare con la produzione della fabbrica Trissinese e che potrebbero essere presenti nel sottosuolo ben prima della costruzione dell'impianto. Il che sarebbe testimoniato da una serie di documenti, detti mappe di isoconcentrazione, in possesso del comune di Trissino e dell'Arpav berica. Si tratta di analisi commissionate proprio dalla Miteni ad una ditta specializzata, la Copernico srl di Udine.
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