giovedì 23 giugno 2016

Caso Abano, le ombre della mafia


Sulla vicenda che stamani ha portato all'arresto clamoroso di Luca Claudio (noto ai suoi aficionados come il Lorenzo Lamas degli euganei), primo cittadino appena rieletto di Abano Terme nel Padovano, si staglia anche l'ombra di possibili connessioni con ambienti mafiosi. Lo spiega il portale on-line de Il Mattino di Padova in una analisi di ben 12 pagine: «Variazioni di destinazione d'uso dei terreni e aumento delle cubature: strumenti amministrativi in grado di generare operazioni da milioni di euro. Con il sospetto - così si legge - di legami con la malavita organizzata: due società hanno operato nel bacino termale e si sono contraddistinte per una gestione quantomeno sospetta. Acquistano terreni, iniziano a costruire, raccolgono risorse con fidejussioni per proseguire i lavori e poi - si legge ancora su Il Mattino - non rispettano i vincoli pubblici oppure provano a trattare per modificare le caratteristiche del progetto. Improvvisamente falliscono e chi le gestisce se ne va con i soldi. La truffa riconduce quasi sempre alla Campania o alla Sicilia. Giri d'affari oscuri, inseriti in una interrogazione parlamentare redatta dal deputato del Pd Alessandro Naccarato e divenuta materiale allo studio dell'Antimafia».

Marco Milioni

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