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lunedì 23 aprile 2018

Caso Miteni, nuova richiesta di sequestro


(m.m.) La documentazione elaborata in questi anni dall'amministrazione regionale del Veneto e dall'Istituto superiore di sanità parla chiaro. I Pfas immessi nell'ambiente ad opera della Miteni sono pericolosi per questo la fabbrica di Trissino nel Vicentino va sequestrata. A chiedere che l'autorità giudiziaria berica ponga i sigilli alla fabbrica della valle dell'Agno è stato stamani Giorgio Destro. L'avvocato padovano (in foto) infatti si è presentato oggi di buon'ora a Borgo Berga chiedendo ancora una volta un intervento dell'autorità giudiziaria, bissando così la richiesta già indirizzata alle toghe il 10 gennaio del 2017 la quale al momento, pur con una indagine in corso, non è stata accolta.

Detto in soldoni il legale invoca nuovamente il sequestro perché a suo dire non è mutata la situazione di pericolo già descritta nell'esposto dell'anno passato. In riferimento alla quale, in forza dell'articolo 328 del codice penale, si chiedeva fossero valutate possibili condotte omissive da parte di quei soggetti, assessorato all'ambiente e alla sanità della Regine Veneto, segreteria generale della Regione e provincia di Vicenza, che eventualmente si fossero dimostrati inerti rispetto ai propri doveri d'intervento: una fattispecie giuridica che rientra in uno dei reati tipici della pubblica amministrazione che è l'omissione in atti d'ufficio.

L'istanza formalmente depositata stamani da Destro ad ogni modo arriva in un momento particolare. Ieri a Trissino infatti oltre duemila persone hanno protestato contro la contaminazione da derivati del fluoro, i Pfas, che l'Arpav attribuisce a Miteni. E inevitabilmente cresce la pressione nei confronti della procura berica che secondo i media regionali entro l'anno potrebbe chiudere le indagini preliminari. Se ci saranno provvedimenti restrittivi contro la fabbrica e indagini anche a carico degli enti che in passato hanno controllato l'operato dell'impianto questo non è dato sapere.

1 commento:

  1. Bene, chissà che "questa" procura non faccia quello che non hanno fatto le precedenti. Per capire cosa hanno NON Fatto, basta guardare la mappa dei veleni edita dall'ArpaV nel 1995, in 1 loro libro, dove si evince che la mappa è falsata nel disegno, dove i Veleni in falda si fermano improvvisamente, senza andare al mare...!!! Logicamente si capisce benissimo che sapevano dei Veleni Pfas dal 1976 !! In dosi diverse, ma 1 milione di persone le hanno avvelenate e continuato ad avvelenare, e i controllori ? E il capo regionale che li "paga" ? chissà cosa avrà in cambio !!! Il loro silenzio ? io non dico niente, tanto le mappe parlano da sole.

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