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giovedì 18 giugno 2015

Triplice Intesa: nel cemento le ambiguità di Cgil, Cisl e Uil

Quando la maggioranza che sostiene il premier democratico Matteo Renzi cerca di approvare una norma che avvantaggia questa o quella lobby, impone la sua visione a colpi di fiducia e non si cura minimamente delle lamentele che giungono dalla società civile. Quando una legge allo studio rischia invece di toccare una o più rendite di posizione riferibili a poteri davvero forti, allora le presunte istanze che provengono dal Paese vengono subito ascoltate. In questo senso la vicenda dei concessionari autostradali esentati dal proporre le gare, che con l'ultima riforma allo studio del parlamento crescono di numero, è esemplificativa. Come è esemplificativo l'atteggiamento dei sindacati, nel qual caso Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil, hanno immediatamente chiesto al governo di fare marcia indietro. Così, con la scusa di proteggere i posti di lavoro, hanno finito per fare, più o meno scientemente, il gioco, sporco, dei grandi concessionari, autostradali in primis. Tra le altre la mancanza di gare trasparenti è uno dei fattori alla base della corruzione e della penetrazione del crimine organizzato. Ma storie come quelle della Salerno Reggio o del Mose non dicono già più nulla? La famiglia Benetton, il Gruppo Gavio, Banca Intesa e altri ringraziano sentitamente la triplice, ovvero Cgil, Cisl e Uil. Magari in futuro per qualche sindacalista ci scapperà pure una mancetta... O un posticino in qualche consiglio di amministrazione.

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